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Il vero business e' quello delle app

, di Camillo Papini
Un mercato che non accenna a contrarsi, come spiega Nicoletta Corrocher

L'uso quotidiano degli smartphone ha innescato una rivoluzione iniziata nel 2007, con l'arrivo del primo iPhone. Oggi quell'innovazione disruptive ha dato vita a un altro elemento di discontinuità: il sistema delle app, un mercato globale da circa 140 miliardi di download nel 2020, in crescita del 24%, considerando sia il sistema operativo Apple sia quello Android. "La prima definizione di smartphone risale al 1997 ma non tutte le aziende produttrici di cellulari hanno capito subito la potenzialità del nuovo prodotto e, soprattutto, la sua possibile declinazione nel mercato consumer", afferma Nicoletta Corrocher, lecturer di economia dell'innovazione presso il Dipartimento di Management e Tecnologia dell'Università Bocconi. "Il telefono ha smesso di essere usato solo per comunicare e ha cominciato a far sue le funzioni tipiche del computer. È stata una trasformazione tale da aver portato anche alla sostituzione delle allora aziende leader del settore". Peraltro, a conferma della visione iniziale dello smartphone come strumento d'intrattenimento, il 39% circa dei download attuali riguarda app di giochi.

"Quella delle applicazioni è un'economia complessiva che non accenna a contrarsi", rilancia Corrocher, "e, sebbene ci sia un numero ristretto di applicazioni con molti utenti e tante app, invece, con pochi utenti, resta ugualmente lo spazio perché ne debuttino altre". La sfida del futuro? "La vincerà l'applicazione che saprà attirare maggiormente l'attenzione degli utenti", conclude Corrocher.