Pensare digitale, agire sostenibile
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Pensare digitale, agire sostenibile

PER SCONGIURARE UN FUTURO ALLA '1984' NON SERVE FERMARE LA TECNOLOGIA, MA DARSI DELLE REGOLE. ANCHE PERCHE' LA TECNOLOGIA, E IN PARTICOLARE LA SUA PUNTA PIU' AVANZATA RAPPRESENTATA DALL'AI, E' UN TASSELLO FONDAMENTALE SULLA VIA DELLA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE, SPIEGA IL RETTORE GIANMARIO VERONA NELL'EDITORIALE CHE APRE IL NUMERO DI NOVEMBRE DEL MAGAZINE BOCCONI

di Gianmario Verona, rettore dell'Universita' Bocconi

Il 1984 descritto nell’omonimo romanzo di George Orwell potrebbe arrivare nel 2024. A dirlo il maggio scorso è stato Brad Smith, il presidente di Microsoft, che il prossimo 2 dicembre inaugurerà il 120esimo anno accademico della Bocconi. Riferendosi  all'intelligenza artificiale, ha dichiarato che “se non mettiamo in atto delle leggi che proteggeranno le persone in futuro, scopriremo che la tecnologia sta andando avanti e sarà molto difficile recuperare il ritardo”. L’avvocato Smith nell’azienda fondata da Bill Gates, e guidata oggi da Satya Nadella, ha la responsabilità di un team di 1.500 tra professionisti di affari, legali e corporate affairs dislocati in 54 paesi e operanti in più di 120 nazioni e si occupa di temi chiave a cavallo tra tecnologia e società come la sicurezza informatica, la privacy, l'intelligenza artificiale, la sostenibilità ambientale, i diritti umani, l'immigrazione e la filantropia. 
 
Nel secolo digitale, in cui i temi ESG sembrano stiano diventando finalmente una priorità e non solo una moda passeggera, interrogarsi sui limiti etici della tecnologia per guidarla ad aiutarci a proteggere l’uomo, la società e l’ambiente in cui viviamo dovrebbe essere un mantra per tutti: manager, scienziati, policy maker, insegnanti. 
 
Sbagliato però pensare, e ovviamente Smith non compie questo errore, che la tecnologia vada fermata. La tecnologia, e con questa la sua punta più avanzata oggi rappresentata dall’intelligenza artificiale, va sviluppata per rispondere ai nostri bisogni che sono sempre più grandi e le cui soluzioni devono essere sostenibili in un mondo che oggi non lo è dal punto di vista ambientale e delle disuguaglianze. Ad alzarsi non è solo la temperatura della terra a causa delle emissioni di Co2 che non riusciamo a contrastare ma il divario tra ricchi e poveri, nord e sud del mondo. L’intelligenza artificiale, utilizzando l’enorme mole di dati che il secolo digitale ci ha messo a disposizione, deve aiutarci ad agire in modo sostenibile. Per farlo serve puntare su competenze multidisciplinari che lentamente si stanno imponendo anche nel sistema di formazione italiano e avere una meta condivisa in un mondo che, come ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi, ha bisogno di una guida multilaterale.

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