Lunga vita al Re?
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Lunga vita al Re?

GLI SCIENZIATI E GLI ANALISTI POLITICI CERCANO DA TEMPO DI CAPIRE QUALI CONDIZIONI HANNO GARANTITO LA SOPRAVVIVENZA DI UNA MANCIATA DI MONARCHIE ASSOLUTE IN ASIA, IN AFRICA E SOPRATTUTTO NELLA PENISOLA ARABICA. LA SPIEGAZIONE MENO IMPERFETTA E' LEGATA ALLE DIMENSIONI DEL PAESE CHE GOVERNANO

di Marlene Jugl, assistant professor di Politics and policy making all'Universita' Bocconi

E il re e la regina vissero felici e contenti. Questa frase viene dal mondo delle fiabe, ovviamente. Anche perché non ci sono quasi più "veri" re e regine. Le poche monarchie che troviamo nel mondo di oggi sembrano anacronistiche, resti del passato. Mentre un tempo re, sultani ed emiri governavano gran parte del mondo, oggi osserviamo solo una manciata di regimi veramente monarchici. Paesi in cui i monarchi ereditari non si limitano a semplici compiti di rappresentanza, ma governano e regnano sono diffusi ancora in Asia (Brunei) e in Africa (Marocco e Swaziland), ma la maggior parte sono concentrati nella penisola araba (Bahrain, Giordania, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti).

Per decenni, studiosi e analisti di politica estera hanno cercato di spiegare perché queste monarchie sono rimaste più o meno stabili fino ad oggi, mentre altre, come le monarchie in Egitto, Etiopia, Iran o Nepal, sono cadute. Nessuna delle spiegazioni esistenti per la sopravvivenza o il crollo delle monarchie può spiegare perfettamente tutti i casi. Una spiegazione popolare è il sostegno economico o militare da parte di potenze straniere. Tuttavia, mentre il sostegno degli Stati Uniti all'Oman ha favorito la stabilità del sultanato dell'Oman, un sostegno simile non ha impedito il rovesciamento dello scià e della sua monarchia in Iran. Le rendite petrolifere sono spesso citate come un altro fattore di stabilizzazione e mentre sono una fonte significativa di reddito e stabilità per le monarchie del Golfo, le monarchie in Giordania e Swaziland hanno trovato il modo di sopravvivere senza di loro. Un punto è stato però trascurato in tali dibattiti. Sembra che le monarchie di oggi si trovino per lo più in piccoli paesi. In effetti, le monarchie autoritarie sopravvissute dalla seconda guerra mondiale hanno una popolazione media di circa 10 milioni di abitanti, mentre quelle che si sono disgregate da allora contano in media più di 30 milioni. La dimensione di un piccolo Paese potrebbe aumentare le possibilità di sopravvivenza di una monarchia?

Un confronto tra la Giordania e l'Egitto negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale offre alcuni spunti di riflessione. All'epoca non differivano molto, se non per le loro dimensioni. Tra le altre similitudini, entrambi non avevano riserve di petrolio significative, ma godevano di un sostegno estero. In particolare, la minuscola popolazione della Giordania ha reso più facile per i re hashemiti tenere sotto controllo il Paese. Il tessuto sociale del piccolo Paese era semplice e i monarchi sapevano esattamente quali gruppi d'élite invitare a corte in cambio della loro fedeltà. Questo non vuol dire che all'epoca non ci fosse opposizione in Giordania, ma i Re avevano una chiara visione d'insieme di chi tenere d'occhio. Le dimensioni ridotte consentirono soprattutto a re Hussein di recarsi in quasi tutte le città del regno, il che aumentò la sua popolarità personale e la legittimazione del regime. Gran parte della popolazione lo percepiva come una roccia che garantiva l'unità e la sopravvivenza del paese in un mare di guerre regionali e di guai. Le circostanze esterne erano in gran parte le stesse per l'Egitto, ma le grandi dimensioni del paese e il numero e la diversità dei gruppi sociali e politici minarono la tenuta del potere da parte delle monarchie. Alla fine, il re egiziano Farouk fu rovesciato nel 1952 dai 'Liberi ufficiali', uno dei tanti gruppi antiregime. La monarchia egiziana fu semplicemente sopraffatta dal compito di controllarli e di cooptarli oppure reprimerli tutti.

Come altre spiegazioni precedenti, l'argomento della dimensione è imperfetto. Non può spiegare perché le monarchie siano ancora al potere in Marocco e in Arabia Saudita, entrambe con popolazioni superiori ai 30 milioni di abitanti. Ma l'evidenza suggerisce che le piccole dimensioni hanno impedito il violento rovesciamento delle monarchie. Da questo punto di vista, sembra più facile per i re (non ci sono regine veramente potenti) nei piccoli Stati vivere da re per sempre. Se vivranno felici o meno è tutta un'altra questione.

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