Analisti e investitori penalizzano la diversity
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Analisti e investitori penalizzano la diversity

LE PREVISIONI DI UTILE PER AZIONE E IL DENARO IMPIEGATO DAGLI OPERATORI ISTITUZIONALI SONO SISTEMATICAMENTE INFERIORI PER LE IMPRESE TARGET CON IL TOP MANAGEMENT PIU' DIVERSIFICATO

di Alberto Manconi, assistant professor presso il Dipartimento di finanza

Gli investitori di borsa chiedono sempre più vigorosamente maggiore diversity nella leadership aziendale e l'Institutional Shareholder Services (ISS) elenca la diversity come il primo punto della lista dei ‘Top 10 Corporate Governance Topics to Watch in 2019’. In uno studio con Antonino Rizzo e Oliver Spalt, proponiamo un nuovo approccio per capire quanto sia importante, per le aziende quotate, la diversity del top management.
La maggior parte della ricerca accademica sulla diversity riguarda il comportamento delle aziende con leadership diversa e se la diversity, attraverso l’impatto sul processo decisionale, sia correlata alla performance aziendale. Noi, invece, studiamo come sono percepiti dal mercato i top management team con maggiore diversity. Tale percezione è importante, perché i prezzi delle azioni riflettono le aspettative e la percezione di diversity può influenzare tali aspettative, anche quando il comportamento delle aziende non differisca. Ci chiediamo se le aspettative degli investitori siano distorte dalla diversity, se tale distorsione sia quantitativamente significativa e se favorisca o sfavorisca i team con maggiore diversity.
Seguendo una lunga tradizione tra gli studiosi di management, che enfatizza la natura multidimensionale della diversity, sviluppiamo una nuova misura basata sull’analisi dei testi, in grado di cogliere simultaneamente molte dimensioni della diversity e la applichiamo al mercato statunitense. In pratica, misuriamo la diversity delle biografie dei membri del top management team, che tutte le aziende statunitensi quotate in borsa sono tenute a depositare presso la Sec. Questo ci permette di assemblare quello che è, a nostra conoscenza, il più grande e completo database sulla diversity aziendale fino ad oggi.
Studiamo poi le aspettative degli investitori e il loro rapporto con la diversity esaminando le previsioni degli utili per azione degli analisti finanziari. La nostra constatazione principale è che le previsioni degli analisti su aziende con team di top management diversi sono più pessimistiche delle previsioni per aziende con simili caratteristiche, ma più omogenee. Ciò è coerente con il fatto che gli analisti ritengono che i costi di una maggiore diversity in un top management team ne superino i benefici. Troviamo anche che una più lunga esperienza dell'analista con una data azienda riduce sostanzialmente la distorsione delle aspettative dovuta alla diversity, suggerendo che gli analisti inesperti commettono errori sistematici nell'incorporare l'attributo diversity nelle loro previsioni o, per vedere il lato positivo, che l'apprendimento può aiutare a ridurre la distorsione.

Lo stesso effetto si riscontra anche tra gli investitori istituzionali, che tendono a sottoinvestire in aziende con maggiore diversity. Il fenomeno si attenua, d'altra parte, per gli investitori con sede in stati con una maggiore presenza di minoranze, più voti per il partito democratico, e stati con un più basso indice di conflitto razziale, in cui la diversity può plausibilmente avere una connotazione meno negativa.
In sintesi, i nostri risultati evidenziano che una parte sostanziale degli analisti e degli investitori di borsa valuta negativamente aziende con team di top management diversi. Ciò solleva molte nuove domande - e opportunità - per aziende, analisti, investitori, ricercatori e legislatori.

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