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Smart data

, di Susanna Della Vedova
La nostra vita e' pervasa dai dati. Molti li produciamo sui social, ma e' in arrivo una nuova ondata dell'internet things e per entrare in questo mondo occorre un nuovo tipo di scienza: la data science. Lo spiega Alessandro Chessa nel suo nuovo libro per Egea

Le nostre vite sono pervase dai dati che noi stessi produciamo interagendo sui social e con i nostri device. Siamo fatti della stessa sostanza dei dati, direbbe oggi Shakespeare: su Facebook, Twitter e WhatsApp, la nostra vita sociale non è altro che una montagna di informazioni che aspetta di essere analizzata. Anche le aziende producono e accumulano dati di ogni tipo.

Ed è in arrivo la nuova ondata dell'internet of things, degli oggetti connessi, che farà crescere esponenzialmente l'universo digitale.

"Per entrare in questo mondo", afferma Alessandro Chessa in Smart data, (Egea 2018; 136 pagg.; 10,90 euro; 5,99 epub), curato da Alessandro Rimassa, "non basta la tecnologia, occorre un nuovo tipo di scienza: la data science".
I dati guidano la digital transformation delle aziende e promettono di diventare il petrolio che alimenterà business innovativi e addestrerà le emergenti intelligenze artificiali. Il futuro apparterrà a chi sarà in grado di gestire questa massa di dati e soprattutto a chi riuscirà a estrarne il potenziale valore con i più avanzati algoritmi di machine learning.

Alessandro Chessa è data scientist e CEO di Linkalab, cofondatore di Catchy e coordinatore scientico del master in Business Data Analysis di Tag Innovation School.

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