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Didattica

Come ti digitalizzo un'impresa

, di Davide Ripamonti
Una competition nel corso di IT Consulting di Ferdinando Pennarola, in collaborazione con Altea Federation, ha visto gli studenti nelle vesti di consulenti per aiutare alcune imprese nella transizione al digitale

I nomi delle aziende non sono quelli veri, ma tutto il resto sì. La sfida, i dati, il contesto sono reali e costituiscono un banco di prova stimolante per gli studenti del corso di IT Consulting, di cui è responsabile Ferdinando Pennarola, che si sono sfidati, lavorando come dei veri e propri team, in una competition in collaborazione con Altea Federation, società che offre servizi di consulenza direzionale e informatica per abilitare il potenziale digitale delle imprese. "L'azienda ha lanciato cinque differenti cantieri e i ragazzi, suddivisi in team formati liberamente da loro stessi, hanno espresso la propria preferenza", spiega Pennarola. "Poi, seguiti da tutor Bocconi e da tutor dell'azienda, dopo un lungo iter iniziato a febbraio, hanno presentato i propri progetti davanti alla giuria a maggio. Lavori che per l'azienda sono un importante valore aggiunto, sia perché affrontano i problemi da un punto di vista, anche generazionale, diverso, sia per le grandi capacità di analisi dimostrate dagli studenti".

Capacità analitiche messe a dura prova, come spiega Federica Scabbio, che con Edoardo Bianchi Crema, Martina Cavallini, Pietro Maria Riccardo Cimenti e Gloria Scalabrin (tutti iscritti al corso in Economics and Management of Innovation and Technology – Emit) ha fatto parte di La Madonnina Consulting, uno dei due team vincitori a pari merito: "La parte dell'analisi finanziaria è stata veramente complessa", racconta Federica. "Noi abbiamo scelto di seguire il progetto di digitalizzazione di una compagnia, nome fittizio WebDoe, che opera nel campo del software e che vuole espandere le proprie attività nel settore delle web agencies. Si è trattato di un lavoro molto articolato, dovevamo indicare alcune possibili strade da seguire e poi optare per una di esse ed esplorarla a fondo. Ma è stata un'esperienza davvero positiva perché ci ha permesso di applicare sul campo quanto appreso in aula e alla fine il nostro lavoro è stato premiato perché ritenuto completo".

Al settore del farmaco, sulla spinta anche dell'attualità, si è invece diretto l'interesse dell'altro team vincitore, gli Italians (Alessandro Corona, Claudia Fenicchia, Luca Formica, Giorgia Rancati, Luca Santillozzi, Silvia Terenghi), anch'essi iscritti all'Emit: "Dopo un iniziale interesse per l'industria del legno", spiega Alessandro Corona, "ci siamo concentrati sul processo di digitalizzazione dei controlli nell'industria farmaceutica, seguendo l'esempio di quanto sta avvenendo per la questione covid. Abbiamo realizzato una sorta di modello di consulenza che utilizza l'intelligenza artificiale per controllare tutti i processi". Per quanto riguarda l'esperienza, Alessandro Corona identifica due aspetti fondamentali: "Questa competition ti abitua a essere professionale, perché eravamo chiamati a continui confronti e meeting, e inoltre rappresenta un'opportunità, forse la prima, per sporcarsi davvero le mani".

Un'iniziativa, come aveva anticipato Ferdinando Pennarola e come conferma Andrea Ruscica, President & Strategy Lead di Altea Federation, che porta vantaggi a tutti gli attori coinvolti: "Ho ricevuto ottimi feedback dai nostri tutor che hanno partecipato al progetto, sia sui ragazzi che sugli elaborati prodotti. Abbiamo sottoposto loro sfide reali che ci vedono protagonisti quotidianamente, quali Cloud Applications, Web & Digital Economy, Advanced Customer Engagement, Hyperautomation, Cyber Security, per avvicinarli al mondo del lavoro che molto presto si troveranno ad affrontare. E i risultati sono stati davvero brillanti. Un ottimo esempio di come Università e mondo delle imprese possano collaborare proficuamente per coltivare talenti e sviluppare ottime opportunità per il futuro, da ambo le parti".