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Didattica

Da studenti a data scientist grazie a una competition

, di Davide Ripamonti
Nell'ambito della Amplifon chair in customer science di Gaia Rubera gli studenti si sono affrontati avendo a disposizione i dati reali forniti dall'azienda. Come dei veri professionisti

I dati sono quelli reali. Le variabili, quasi infinite. Nessun contesto protetto, la situazione è quella più realistica possibile e l'accesso pressoché illimitato alla piattaforma dati di Amplifon (Dataiku) ne è la conferma. La competition di cui sono stati protagonisti, suddivisi in gruppi, i circa 60 studenti del corso Innovation and marketing analytics, insegnamento obbligatorio del corso di laurea magistrale in Data science and business analytics, chiedeva ai ragazzi di misurare come le attività di marketing di Amplifon impattassero sulle possibilità di acquisto dei potenziali clienti. "In pratica", spiega Gaia Rubera, titolare dell'Amplifon chair in customer science, nel cui contesto si è svolta la competizione, "gli studenti dovevano costruire un modello predittivo per mettere in correlazione attività di marketing e acquisto".

Dei veri data scientist, quindi, perché la competition replicava l'esatta situazione di un neoassunto che al suo primo giorno di lavoro si trovi di fronte a un'enorme quantità di dati: "Di solito in queste situazioni viene fornito un numero limitato di dati e di variabili, in questo caso non è stato così", continua Rubera, "i dati erano completi, così come le variabili. Una situazione che magari all'inizio ha creato qualche difficoltà, ma poi ha prevalso l'entusiasmo di poter lavorare in una situazione reale, assolutamente non protetta". Al termine del percorso, durato circa due mesi, i 12 gruppi hanno presentato i propri lavori a una giuria di manager di Amplifon che hanno selezionato i tre migliori, senza ulteriori distinzioni di classifica.

"Abbiamo scelto di esporre gli studenti a dati reali che coprissero un ampio spazio di analisi sia temporale che geografica e loro hanno interpretato al meglio la sfida", commenta Cristiano Grassini, Global Digital Senior Director Amplifon: "Per noi è stato difficile scegliere un vincitore perché tutti i team hanno dimostrato non solo forte competenza di analisi ma anche un innato business acumen e un forte interesse ad approfondire le dinamiche di un settore complesso come quello dell'hearing care".
Oltre alla soddisfazione che una vittoria comporta, qualunque sia la competizione a cui si partecipa, esperienze come questa lasciano tracce profonde negli studenti: "Uno degli aspetti più formativi", dice Rebecca Solcia, una delle studentesse premiate, "è stato il continuo interfacciarsi con il team di data science di Amplifon, che ci ha illustrato tutte le procedure interne, anche quelle più sofisticate, permettendoci di far parte del processo a 360°. Eravamo dei veri data scientist alle prese con una situazione reale. Competition come queste, che ci consentono di calarci nel contesto di un'azienda vera, sono anche utili per farci capire meglio quali sono le nostre inclinazioni".