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Didattica

La sanita' reinventata dagli studenti

, di Davide Ripamonti
In una competition all'interno del Cleam i ragazzi si sono trovati a gestire i soldi del Recovery fund per la salute. A vincere un progetto che mette al centro l'uomo e la trasformazione digitale

Venti miliardi di euro da investire in sanità, una responsabilità enorme sempre, ancora di più in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo. Si tratta dei soldi previsti dal Recovery fund per la salute destinati a cambiare il volto della sanità italiana, parte del programma nazionale di investimenti nell'ambito del Next Generation Eu. A gestirli, in una combattuta competition a squadre, gli studenti del corso di laurea in Economia aziendale e management (Cleam), nell'ambito del corso di Economia e management delle aziende e delle amministrazioni pubbliche, diretto da Francesco Longo.

Una gara combattuta, che ha coinvolto tutte le 8 classi in parallelo: "Prima la competizione si è svolta all'interno di ogni classe, dalle quali sono state selezionate le prime quattro classificate. Poi gli studenti hanno scelto la migliore per ciascuna classe", spiega Francesco Longo. "Le otto finaliste sono state quindi esaminate da noi docenti, che abbiamo individuato i tre progetti migliori". A questo punto la competizione ha valicato i confini dell'Università, perché una giuria esterna, composta da policy maker, cioè da chi poi quei soldi li dovrà impiegare (Stefano Lorusso, segreteria tecnica Ministero della Salute, Angelo Tanese, Direttore generale Asl Roma 1, Marco Trivelli, direttore generale Asst Brianza, Celeste Condorelli, amministratore delegato Gemelli Molise), ha decretato il gruppo vincitore, composto da Ilaria Uras, Mattia Moretta, Alessia Thompson, Bernardo Uberto Stromberg Speranza, Cecilia Guelfi e Asya Peruzzo. "Il nostro progetto ha colpito la giuria perché sono state elaborate proposte molto concrete", spiega Ilaria Uras, "che partono da una visione olistica che si concentra sull'uomo più che sulle patologie e fa grande affidamento sulla digitalizzazione per migliorare l'assistenza ai cittadini". Un lavoro minuzioso, che aveva come base di partenza i dati reali messi a disposizione degli studenti, ma che i componenti del team vincitore hanno arricchito con altre iniziative: "Abbiamo intervistato il prof. Alberto Zangrillo, del San Raffaele di Milano, che ci ha parlato della necessità di creare un sistema integrato", continua Ilaria Uras, "e il prof. Andrea Urbani, direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, che in concreto gestirà i soldi del Recovery, per conoscere quali siano le vere criticità. In generale questa esperienza su dati reali ci permette di applicare quanto apprendiamo in aula ma è anche un'utile palestra per imparare a lavorare in team, cosa che capiterà di dover fare quando inizieremo la nostra carriera lavorativa".
"I ragazzi in generale trovano molto più stimolanti questo tipo di attività", riprende Francesco Longo, "rispetto alla didattica frontale. Il loro impegno è maggiore e i risultati, in generale, sono ottimi".

Coinvolgente, e attinente al tema, il premio alla squadra vincitrice: "Si tratta di un'esperienza presso l'Istituto dei ciechi, una cena al buio in cui i ragazzi proveranno concretamente cosa significhi avere questa disabilità. Un premio coerente e formativo", conclude Longo.