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Didattica

Soldi veri in aula per studiare l'impatto delle campagne di comunicazione sul web

, di Andrea Celauro
Nel corso di web and social analitycs di Armando Cirrincione lavori di gruppo sul tema dei viaggi per imparare a gestire le metriche online. Con un budget reale

Una piattaforma da sviluppare creando un sito, campagne a pagamento da lanciare per studiarne gli effetti, e, soprattutto, un vero budget (150 euro a gruppo) per farlo. Così gli studenti di Web and social analytics, insegnamento delle lauree biennali, hanno appreso sul campo come usare le metriche digitali su social e motori di ricerca per potenziare le strategie di comunicazione.

Divisi in gruppi, hanno avuto mano libera per creare e sviluppare il proprio sito web, partendo da un'architettura comune. Unica regola: che fosse legato ai viaggi. Ne sono nati i siti più diversi. Ciascuno ha definito una strategia di posizionamento e attraverso gli strumenti di promozione di Google e Facebook ha lanciato campagne con l'obiettivo di massimizzare i click in dieci giorni. Attraverso web e social analytics ciascun team ha costantemente monitorato e aggiustato le campagne, imparando l'uso strategico delle metriche.

La particolarità, rispetto ad altri lavori di gruppo, è che non si è trattato affatto di una simulazione: "I 107 studenti che hanno partecipato, metà dei quali internazionali, hanno ricevuto un budget vero: per ogni gruppo, 50 euro da investire su promozione Facebook e 100 su promozione Google. La finalità era infatti quella di lavorare in ambiente reale, raggiungendo utenti veri, cercando di ingaggiarli attraverso contenuti e campagne e misurandone le reazioni per modificare in tempo reale questi entrambi gli elementi" spiega Armando Cirrincione, docente del Dipartimento di marketing della Bocconi, responsabile del corso.

Il metodo di apprendimento usato dal docente, così lontano dalla lezione frontale, è piaciuto ai ragazzi. Giacomo Barone, studente del secondo anno di Marketing Management, insieme ai colleghi di gruppo ha utilizzato i fondi per creare e sviluppare un divertente blog di fake news sui viaggi "Gente che va in posti": "Abbiamo raggiunto più di 45 mila impression e gli articoli del blog sono stati letti quasi 5.000 volte", racconta lo studente. "Si è trattato di vero learning by doing: il fatto di dover sviluppare un blog reale partendo da zero ci ha insegnato molto. Abbiamo potuto toccare con mano come funzionano queste cose". E, a proposito delle notizie false che hanno inventato e confezionato ad arte, aggiunge: "Avevamo un budget limitato. Possiamo solo immaginare quali effetti possano produrre le fake news quando si hanno budget più ingenti".

"InfluenzaMI", una guida al lifestyle, al cibo e alle cose da fare a Milano vista con gli occhi degli influencer, è stata invece l'idea del gruppo di cui ha fatto parte Niccolò Bienati, studente al secondo anno dell'Emit: "Abbiamo voluto raccontare Milano con gli occhi dei volti noti del web, realizzando articoli e interviste con personaggi come Lucia Peraldo Matton o Enoblogger", spiega lo studente. "Di solito i lavori di gruppo sono meno concreti, mentre in questo caso abbiamo vissuto fianco a fianco per due mesi, con un piano editoriale e delle scadenze da rispettare. Il risultato di due settimane di presenza online del sito sono stati seimila utenti unici". Niccolò e colleghi, come il gruppo di Giacomo, vorrebbero portare avanti il progetto trasformandolo in un business.

Una didattica diversa, che, ribadisce Cirrincione, ha prodotti risultati eccellenti: "Durante la fase di progettazione e successivamente, durante quella di ottimizzazione delle campagne, i ragazzi sono stati seguiti anche dall'agenzia ZenithMedia del Gruppo Publicis. Ebbene, dopo aver visto i risultati ottenuti, la società ha annunciato loro la volontà di fare recruiting".