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Didattica

Insegnare il fascino dei metodi quantitativi agli studenti del Big

, di Benedetta Ciotto
Anne Marie Jeannet ha introdotto un metodo innovativo, basato sull'uso del software Stata e sull'active based learning, che e' stato molto apprezzato dagli studenti

"Tutti gli studenti sono portati per la statistica, bisogna solo trovare il giusto metodo di insegnamento". È questo lo spirito con cui Anne-Marie T. Jeannet, research fellow venuta in Bocconi dopo un dottorato alla University of Oxford, ha tenuto il secondo modulo del corso Quantitative methods for social sciences, parte del programma di laurea triennale in International Politics and Government (Big). Il corso, diretto da Lorenzo Peccati (Dipartimento di scienze delle decisioni), ha introdotto una nuova metodologia di insegnamento, basata sull'uso del computer e di Stata, un software per le analisi statistiche. "Si è trattato di un metodo di innovazione didattico-pedagogica che ricalca le regole dell'active based learning, metodo sempre più adottato negli Stati Uniti, come per esempio da Stanford e Cornell per l'insegnamento delle materie quantitative, che coinvolge attivamente gli studenti nel processo di apprendimento e che si basa su un sentimento di fiducia costruito con gli studenti, in questo caso alle prime armi con la statistica".

I quesiti proposti durante le esercitazioni in classe hanno infatti riguardato, sin dalle prime lezioni, la politica, tema protagonista nell'offerta formativa del Big. In questo modo gli studenti sono entrati in confidenza con la materia, rispondendo a domande come: in che modo si misura la corruzione? Come quantificare omosessualità e discriminazione nella politica? Come si misurano la paura del terrorismo e dell'immigrazione? "Nei primi 15 minuti di lezione spiego e sottopongo alla classe un quesito, poi gli studenti si dividono in gruppi e lavorano a una soluzione. Io nel frattempo giro per l'aula e partecipo ai loro ragionamenti, verso la fine discutiamo tutti insieme i risultati", continua Jeannet. Secondo la docente Stata è uno strumento importante, ma non può prescindere dal ragionamento che sta a monte e che deve essere compreso giorno dopo giorno, esercitandosi, "motivo per cui non ho spiegato l'utilizzo del software durante un laboratorio separato, ma l'ho integrato durante le ore di lezione", aggiunge.

Il risultato è stato positivo: "Tutti gli studenti hanno passato il corso e la media finale è piuttosto alta", precisa Jeannet con soddisfazione. Soddisfazione condivisa dagli stessi studenti, come Maria Vittoria Longoni, che alla fine del corso ha mandato una mail di ringraziamento alla docente. "Sono finalmente in grado di vedere la bellezza dietro ai numeri. Sto lavorando con il mio team a un progetto per il corso di management e mi sono proposta come responsabile della parte statistica, cosa che non avrei mai immaginato di poter fare, o addirittura di amare", dice. "Siamo rimasti tutti colpiti, ci aspettavamo un corso puramente astratto, invece Anne-Marie è riuscita a trasferire la statistica nella vita di tutti i giorni".