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Didattica

Big per un anno

, di Fabio Todesco
I sessanta pionieri del Bachelor in international politics and government, il corso di scienze politiche in inglese, raccontano la loro esperienza. Gruppo e internazionalita' le parole chiave

Come per le migliori squadre che si stanno contendendo l'Europeo di calcio, la caratteristica vincente del Big, il Bachelor in international politics and government inaugurato a settembre 2015, è il gruppo. "Collaborazione" è uno dei termini che i 60 studenti del programma di scienze politiche in inglese utilizzano più spesso per descrivere la loro esperienza. "Ad entusiasmarmi sono stati l'ambiente internazionale, il lavoro di gruppo, la collaborazione e il mutuo apprezzamento", dice Sofia Boi. "All'inizio mi sono innamorata del programma, ma poi mi sono innamorata anche delle persone", fa eco Elisabeth Frommelt.

Ad essere molto apprezzata è anche l'internazionalità, sia da chi ha già studiato all'estero, come Riccardo Colella, sia da chi considera il Big la sua prima esperienza internazionale, pur vivendola a Milano, come Francesco Brusaporco.

Una delle scommesse del Big era quella di integrare le metodologie quantitative nell'analisi sociale e politica. Una scommessa vinta, secondo Lea Fahrnberger, stupita da quanto si siano rivelate coinvolgenti le lezioni di statistica, ed Edoardo Magalini, affascinato da quelle di matematica.

"In realtà ho dovuto lavorare un po' per abbassare l'ansietà che qualcuno viveva nei riguardi delle materie quantitative", racconta la docente di statistica, Anne-Marie Jeannet, "ma ho trovato un'audience matura e attenta alle applicazioni pratiche. Sono studenti con un forte interesse al dibattito pubblico, grandi lettori di news, bene informati, sempre pronti ad esplorare".

Che si tratti di un gruppo di studenti particolari lo afferma anche il direttore del programma, Vincenzo Galasso: "Si interessano prevalentemente alla politica e alle relazioni internazionali, meno al lato business, e ne terremo conto nella progettazione dei corsi opzionali. Inoltre è stata fatta una severa selezione all'entrata e il fatto che siano ottimi studenti aiuta". Il che non significa che non ci siano margini di miglioramento, prima di tutto per garantire, all'inizio dei corsi, maggiore omogeneità. "Quest'anno caricheremo sul sito parecchio materiale prima dell'inizio dei precorsi, che rischiano di risultare troppo compressi: dalle letture consigliate ai syllabus".

Concludendo con le parole di un'altra studentessa, Benedetta Bonometti: "Lasciando la mia città per venire a Milano a condividere l'esperienza del Big con estranei e stranieri, ho trovato più gente simile a me di quanto mi fosse mai capitato in vita mia".

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