Universitari e informazione: carta sì, ma con giudizio
GLI UNIVERSITARI MILANESI, SECONDO UNA RICERCA ASK BOCCONI, UTILIZZANO MASSICCIAMENTE TUTTE LE FONTI MESSE A DISPOSIZIONE DALLA TECNOLOGIAPer i giovani universitari milanesi il digital divide, inteso come deficit di informazione dovuto alla scarsa disponibilità di accesso alla rete, non esiste. Il 100% dei 288 studenti di tutte le facoltà che hanno risposto al questionario alla base del rapporto Rimbalzando tra le fonti: gli universitari milanesi e l’informazione, presentato questa mattina alla Bocconi da Paola Dubini, Armando Cirrincione e Sandro Roventi del centro di ricerca Ask (Art, Science and Knowledge) Bocconi, dispone di un collegamento a internet, l’80% in broadband. E anche il consumo di radio, tv e carta stampata è diffusissimo. La vera difficoltà è rappresentata dalla selezione e validazione di una massa di informazione crescente e non facile da gestire. Un quarto del campione dichiara di soffrire la ridondanza informativa e la affronta affidandosi alla capacità di preselezione delle fonti; per una metà dei giovani adulti la validazione è di tipo sociale e per due terzi la serietà della fonte è un criterio determinante.
Il 70% degli studenti dedica all’informazione almeno mezz’ora al giorno e le fonti tradizionali di informazione, con telegiornali e quotidiani a pagamento in testa, rimangono il punto di riferimento anche per i segmenti di popolazione giovane. Sette fonti informative (quotidiani a pagamento, siti dei giornali, free press, radio, tg, portali generalisti e passaparola) sono le interfacce privilegiate per i giovani adulti, ma una molteplicità di altre fonti (dalle rassegne stampa radio-televisive ai siti web di quotidiani, televisioni e agenzie stampa, dal televideo ai blog) raggiunge comunque una penetrazione superiore al 50%.
“Poiché la quantità di informazione e la varietà di canali disponibili sono cresciuti a dismisura, ma c’e’ moltissima informazione non di qualità”, affermano i tre autori della ricerca, “l’effetto sui destinatari è spesso di disorientamento”. E infatti la soddisfazione per il proprio livello di informazione risulta limitata: a fronte di un 15% di giovani adulti che risulta moltissimo o molto soddisfatto, il 28% lo è poco o per nulla.
A determinare la scelta delle fonti di informazione utilizzate sono, prima di tutto, le caratteristiche dei contenuti (che, per i giovani adulti, devono essere imparziali, completi e vari), poi l’autorevolezza (certificata non solo dal marchio della fonte o dall’autore, ma anche dal numero di utenti), la funzionalità e la facile disponibilità del mezzo e, infine, la possibilità di riconoscimento, ovvero l’attinenza con le proprie idee o la diffusione nel gruppo di amici.
Quando spiegano le ragioni per cui si informano, le risposte dei giovani ruotano intorno a quattro motivazioni: la partecipazione alla propria comunità; l’accettazione da parte del proprio gruppo di appartenenza; l’identità, per cui informarsi serve ad allargare i propri orizzonti e diventa uno stile di vita; l’ineluttabilità a causa del “rumore di fondo” generato dall’overload informativo.
I tre studiosi disegnano una tipologia dei giovani adulti fruitori di informazione, articolata in quattro profili.
I sociali (16%) sono spinti a informarsi soprattutto dal bisogno di accettazione e partecipazione. Nel gruppo sono sovrarappresentati i maschi che studiano scienze sociali e provengono da città di medie e grandi dimensioni. Nella scelta delle fonti danno relativamente maggiore importanza alla qualità dei contenuti e alla funzionalità e giudicano l’affidabilità di una fonte soprattutto in base al riconoscimento sociale che le viene attribuito.
I gregari (25%) si caratterizzano per un rapporto passivo con l’informazione e si informano solo nei limiti in cui ciò si può riflettere nell’accettazione sociale da parte del gruppo di riferimento. Dimostrano scarso interesse per la politica e interesse superiore alla media per la cronaca rosa e l’informazione sui prodotti di consumo. Provengono più facilmente da piccoli paesi, utilizzano le fonti più svariate privilegiando, rispetto ad altri, radio e free press. Facile disponibilità della fonte e funzionalità sono le caratteristiche delle fonti preferite.
Gli identitari (28%) si informano per interesse personale e stile di vita e sono in prevalenza maschi che frequentano facoltà giuridiche e tecniche. Il loro consumo di media è quasi l’esatto opposto di quello dei gregari: free press e siti web di giornali e televisioni sono trascurati, a favore soprattutto dei portali generalisti. La flessibilità delle fonti, qui intesa come possibilità di personalizzazione, è la caratteristica più apprezzata. Nella valutazione di affidabilità delle fonti, per loro la serietà pesa più della chiarezza espositiva.
I figli della loro epoca (31%) si informano spinti soprattutto dal desiderio di partecipazione e di comprensione del mondo. Trovano ridondante l’informazione, ma non riescono a sottrarvisi. In prevalenza femmine iscritte a facoltà scientifiche e medicina, amano la radio e le tematiche umanitarie. Funzionalità, autorevolezza e possibilità di riconoscimento sono le caratteristiche che determinano la scelta di una fonte di informazione rispetto a un’altra. L’affidabilità, secondo il loro giudizio, dipende dal riconoscimento sociale e dalla chiarezza.
Le fonti di informazione dei giovani adulti
Fonte | Percentuale utilizzatori |
Tg | 98,2 |
Quotidiani | 97,5 |
Portali generalisti | 94,3 |
Free press | 93,5 |
Radio | 87,5 |
Passaparola | 87,1 |
Siti web di quotidiani | 86,4 |
Rassegna stampa alla tv | 75,3 |
Notiziari tv mattino | 74,2 |
Rassegna stampa alla radio | 69,8 |
Televideo | 68,8 |
Siti web di agenzie di stampa | 59,1 |
Siti web di televisioni | 58,1 |
Blog | 55,6 |
Siti web di radio | 45,9 |
News sul cellulare | 16,1 |
Soddisfazione per il proprio livello di informazione
Soddisfazione | Percentuale |
per nulla | 3,9 |
poco | 24,4 |
abbastanza | 32,3 |
più che soddisfatto | 25,1 |
molto | 11,8 |
moltissimo | 2,5 |
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di Fabio Todesco