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Quello che conta e' l'obiettivo comune

, di Davide Ripamonti
Myriam Mariani, prorettrice alla Strategia accademica e agli Affari istituzionali, fa affidamento sulle sue capacita' relazionali per svolgere il delicato compito di monitoraggio della realizzazione degli obiettivi del Piano Strategico nel rispetto e in accordo con i principi di autonomia e accountability dei dipartimenti

"Una mia caratteristica personale importante? Che durante le discussioni, anche accese, sono quella che cerca di placare gli animi, perché tendo a vedere quale sia l'obiettivo di lungo periodo e quale il modo migliore per arrivarci superando i contrasti. Spesso, infatti, nei processi decisionali che coinvolgono più persone, si è d'accordo sui valori generali e sugli obiettivi, ma si è in disaccordo sui dettagli e sul modo in cui realizzarli. E inoltre sono diretta, non ho sovrastrutture". Myriam Mariani, professoressa ordinaria presso il Dipartimento di Management e Tecnologia, è la nuova prorettrice alla Strategia accademica e agli Affari istituzionali, ruolo nel quale le sue doti di diplomazia probabilmente torneranno utili. E se c'è chi fin da bambino ha ben chiaro cosa farà da grande, c'è anche chi, invece, ha bisogno di tempo per scoprirlo. Myriam Mariani appartiene alla seconda categoria: "La carriera accademica e di ricercatrice non sono stati qualcosa di programmato, né un obiettivo da inseguire a tutti i costi. La scelta di iscrivermi a Economia e Commercio a Urbino aveva soprattutto lo scopo di tenere aperte molte strade, in attesa che scoprire cosa mi sarebbe piaciuto fare nella -- e della -- vita". Dopo aver conseguito il dottorato all'Università Politecnica delle Marche, è nei due anni di post doc presso la Maastricht Economic Research Institute on Innovation and Technology che scopre la ricerca e scatta la passione per l'innovazione e il cambiamento tecnologico e gli effetti che questi producono su imprese e persone. E inizia un percorso che la porta, nel 2005, alla Bocconi. Nel suo nuovo incarico avrà molte responsabilità: "Dovrò svolgere essenzialmente tre attività", racconta. "La prima sarà quella di verificare che l'autonomia di cui dallo scorso anno godono i dipartimenti, in materia di decisioni e di impiego dei fondi, siano coerenti con il Piano strategico dell'Università, tenendo ovviamente conto delle specificità di ognuno di loro. La seconda sarà rappresentare il Rettorato in alcune attività istituzionali con il Ministero, il Comune, la Regione e altri ancora. La terza, a cui tengo molto, sarà la cosiddetta terza missione dell'Università, e in particolare le relazioni con la comunità e il terzo settore attarverso il Comitato di Community and Social Engagement". Compiti molto delicati, ma Myriam Mariani è fiduciosa: "Alla fine quello che conta è l'obiettivo comune", dice, "dobbiamo solo 'capire come capirci'".