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Le tre I di Carlo Salvato

, di Davide Ripamonti
Una Bocconi sempre piu' innovativa, inclusiva e dove i rapporti umani contribuiscano alla crescita personale di ciascuno. Questo l'obiettivo del nuovo prorettore della Scuola superiore universitaria

Innovazione, Inclusione, Ispirazione. Sono i concetti, che iniziano curiosamente tutti con la stessa vocale, attorno ai quali deve svilupparsi sempre più la Bocconi del futuro nella visione di Carlo Salvato, professore ordinario presso il Dipartimento di management e tecnologia e prorettore della Scuola superiore universitaria nonché prorettore vicario. "Innovazione perché", spiega, "i corsi di laurea vanno continuamente innovati, in uno stretto dialogo con il mercato. L'inclusione, invece, è nella mission della Bocconi. Dobbiamo attrarre studenti da territori finora poco rappresentati, l'Africa per esempio, e rivolgerci a categorie di persone, come i detenuti, ancora poco considerate. Lo stiamo già facendo, ma è un tema molto delicato. Ispirazione, infine, che è una cosa cui personalmente tengo molto", prosegue Salvato, "intesa come il rapporto che si instaura tra le persone che frequentano il campus, in particolare il rapporto docente-studente. Le tecnologie possono aiutare in questo, perché svolgendo alcune funzioni più marginali, ma che porterebbero via tempo, lasciano più spazio all'interazione tra i docenti e gli studenti, in un continuo scambio che favorisce la crescita personale". Fin dall'inizio della scuola superiore Carlo Salvato aveva solo un obiettivo in testa, la Bocconi: "Volevo fare il manager", racconta, "leggevo il Sole 24 Ore ma cosa mi aspettasse davvero all'università non lo sapevo e l'ho capito dopo. Ero attratto dai valori manageriali, dal ruolo delle imprese come motore di sviluppo economico e sociale. Quando ho capito questo concetto ho deciso che mi sarei impegnato a divulgarlo, in pratica che avrei fatto la carriera accademica".

Incominciando, cosa non consueta, con il portare avanti due PhD in contemporanea, uno alla Bocconi, uno in Svezia, a Jonkoping, programma, quest'ultimo, "che ha un focus privilegiato sulle aziende familiari". Oltre a una multiculturalità che balza subito agli occhi percorrendo gli spazi del campus, per Carlo Salvato gli studenti di oggi hanno una caratteristica in più che li distingue da quelli della sua generazione: "I ragazzi hanno un'attenzione crescente per le dinamiche sociali e per il significato delle proprie azioni. Credono sempre più nel contributo positivo che possono dare alla società, come testimonia il numero crescente di sbocchi lavorativi nel mondo delle imprese sociali".