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Adesso giochiamo in serie A

, di Davide Ripamonti
La Scuola di dottorato accoglie studenti da ogni parte del mondo e, soprattutto, e' in concorrenza con gli atenei piu' prestigiosi per attrarre i talenti migliori, come spiega il dean Andrea Fosfuri

"Quando uno studente che vogliamo portare in Bocconi alla fine sceglie Harvard o la London School of Economics non ce la prendiamo più di tanto. Perché a volte accade anche il contrario. Quello che ci rende in ogni caso orgogliosi è che adesso il nostro target di riferimento sono quelle, cioè il top. Siamo a tutti gli effetti tra le università di primo livello". Andrea Fosfuri, professore ordinario al Dipartimento di management e tecnologia, è stato confermato nel ruolo di dean della Scuola di dottorato, un incarico che ricopre da tre anni. "Senza dubbio un attestato di stima, ", spiega, "ma la continuità in questo caso è importante, visto che per valutare pienamente i risultati del mio lavoro occorrono quattro-cinque anni". In più, con il nuovo mandato, Fosfuri sarà chiamato a occuparsi anche di Bocconi for Innovation, la piattaforma di pre-accelerazione, accelerazione e sviluppo interno alle aziende dell'Università Bocconi, "un ruolo molto interessante per me che mi sono sempre occupato di innovazione e start up in particolare. Quello che cercherò di fare al proposito sarà tentare di integrare sempre più B4I nei programmi formativi dell'Università".

Fosfuri, che si è laureato in Economia e Business all'Università di Urbino e ha conseguito il Ph.D in Economics alla Pompeu Fabra di Barcellona, ha iniziato la carriera accademica alla Universidad Carlos III di Madrid, prima di approdare in Bocconi nel 2012. "Inutile dire, come per molti miei colleghi, che la carriera accademica non era in cima ai miei pensieri quando mi sono iscritto all'università. E' stata un'idea maturata durante il percorso, in particolare è stato il collega Alfonso Gambardella a convincermi a iscrivermi al Ph.D". Al suo arrivo in Bocconi nel 2012, l'Università stava già affrontando un veloce cambiamento: "Quando sono arrivato la traiettoria del Dipartimento di management e tecnologia era quella di chi voleva diventare uno dei migliori d'Europa", racconta Fosfuri, "adesso lo è diventato e per molti siamo un modello da seguire. Stesso discorso che si può estendere all'Università nel suo complesso, che ha compiuto un percorso di apertura al mondo davvero incredibile". Nel suo ruolo, Fosfuri fa da tramite tra quanto accade nella Scuola di dottorato e il rettorato: "La Scuola ha cinque programmi, ognuno con un suo direttore. Dobbiamo creare standard che siano comuni a tutti, delle best practices che devono essere condivise. E, soprattutto, migliorare il placement. Questo sarà uno dei miei principali obiettivi".