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La visione dei giovani europei per il futuro dell'Europa

, di Tomaso Eridani
Il professore Carlo Altomonte e lo studente Giulio Cervi tra i protagonisti del Report on the Future of Europe, redatto da studenti di CIVICA e non solo, in risposta alle sfide chiave che l'UE sta affrontando

L'8 novembre, 32 studenti delle università partner di CIVICA (e anche dell'Università di Ginevra e di ESADE) hanno presentato il loro 'Report on the Future of Europe' nella cornice di Palazzo Farnese a Roma, che ospita l'ambasciata francese, dopo mesi di duro lavoro. Nel Rapporto, riflettono sulle sfide che l'UE deve affrontare e propongono la loro visione di un modo per guardare al futuro, con l'obiettivo di coinvolgere le giovani generazioni nel dibattito.

L'iniziativa è stata proposta dalla Société des Membres de la Légion d'Honneur (SMLH) per celebrare il centenario delle sezioni estere della SMLH. All'evento del Centenario della SMLH il Rapporto è stato discusso con figure di alto profilo delle istituzioni europee e del mondo accademico tra cui Valeria Miceli, Policy Coordinator in the Cabinet of European Commission President von der Leyen, Bernard Cazeneuve, già primo ministro della Francia, Alain Codefy, Presidente SMLH, e Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia.

Il rapporto è stato stilato dagli studenti sotto la guida di due mentor accademici - Carlo Altomonte, Bocconi, e Frédéric Esposito, Università di Ginevra - e affronta sette sfide chiave per il futuro dell'Europa: rafforzare l'identità europea, rompere lo stallo istituzionale e promuovere la legittimità democratica, migliorare l'efficacia della governance economica, gestire l'emergenza ambientale, affrontare la crisi migratoria, governare il potere dirompente della tecnologia e prepararsi per una prossima pandemia.

"Si è rivelato un esercizio molto realistico - con gli studenti che hanno lavorato su temi politici di grande attualità, scambiandosi diverse idee per molti mesi, e arrivando alla fine a un lavoro di alta qualità che include proposte molto valide", commenta Altomonte. "Il capitolo sui valori europei si è rivelato quello con meno discussione, segno importante che, almeno tra i giovani europei, abbiamo creato un 'popolo' europeo con valori comuni condivisi. E dovremmo sperare che i messaggi e le proposte di questi giovani europei contenuti nel Rapporto trovino eco nel più ampio dibattito sul futuro dell'Europa."

"L'evento è stato una grande opportunità per presentare il nostro lavoro finale e interagire con ospiti importanti. Si è tenuto a Roma ma è stata un'esperienza veramente europea", dice Giulio Cervi, studente del Double Degree Bocconi-LSE in European and International Public Policy & Politics e ambasciatore degli studenti CIVICA. "Speriamo di portare avanti l'entusiasmo che abbiamo generato tra noi in questi mesi nella stesura del Rapporto presentandolo presto anche a Bruxelles". Inoltre, il Rapporto sarà pubblicato in un volume trilingue da Éditions Favre.

"La stesura del rapporto finale è stato un lungo processo, ci siamo incontrati spesso in chiamate online per discutere e dibattere, e abbiamo ricevuto un grande sostegno dai mentori accademici. Tutto ciò ha dimostrato che la collaborazione attraverso l'Europa è possibile", aggiunge Giulio. "Nonostante le nostre differenze di pensiero ci siamo tutti riconosciuti in valori europei comuni e in ciò che è l'Europa. Sentiamo un forte senso di responsabilità - siamo giovani, ma sentiamo di avere un ruolo nel futuro dell'Europa".

"È stato utile e costruttivo pensare a diverse soluzioni e possibilità con colleghi di diverse discipline e istituzioni. Ci ha permesso di vedere i problemi e le sfide da più di un'angolazione e di arrivare a proposte di policy più complete", ricorda Marta Vukovic, che si è recentemente laureata alla CEU. "Nonostante l'impossibilità di incontrarci di persona a causa del Covid19, gli incontri bisettimanali online ci hanno permesso di coordinare il lavoro e seguire i nostri progressi. Sono rimasta colpita dal fatto che siamo stati in grado di affrontare un così ampio spettro di questioni che oggi preoccupano l'UE e l'Europa più in generale".

Riflettendo su alcune delle proposte del Rapporto, Giulio dice: "Sentiamo che c'è un'identità europea, ma c'è bisogno di più lavoro per rafforzarla. Una proposta, ad esempio, è quella di allargare il programma di scambio Erasmus anche alle scuole superiori, per favorire i legami europei. Guardando alle istituzioni, pensiamo che ci sia bisogno di semplificare la burocrazia in tutta Europa, per esempio. Per quanto riguarda l'ambiente, c'è bisogno di ascoltare la scienza e agire di conseguenza. Nel frattempo, sul fronte della tecnologia, l'Europa ha davvero bisogno di portare avanti la trasformazione digitale e anche di fornire a tutti competenze digitali. E per quanto riguarda la migrazione, c'è una forte sensazione tra noi che la chiave è promuovere una maggiore solidarietà".