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Il futuro della formazione tra digitale e sostenibilita'

, di Gianmario Verona - ordinario presso il Dipartimento di management e tecnologia
L'innovazione nell'education non e' la somma dell'acquisto di nuove tecnologie e di un salto nel cloud, cosi' come la sostenibilita' non e' responsabilita' solo di chi si occupa di Csr, spiega Gianmario Verona nel suo editoriale sul numero di giugno del magazine viaSarfatti25 e nella sua intervista a Anant Agarwal, founder and ceo di edX

Digitale e sostenibilità sono le leve della crescita che, speriamo, ci aspetta. E la crescita (e la nostra competitività) sarà tanto più rapida e duratura quanto gli investimenti in digitale e sostenibilità saranno strategici e partiranno anche da una riorganizzazione dei processi aziendali. Dobbiamo cioè uscire dalle false idee che l'innovazione digitale sia la somma del semplice acquisto di nuove tecnologie e di un salto nel cloud e che la sostenibilità sia un semplice affare delle funzioni che si occupano di Corporate social responsability. Dobbiamo cioè innovare le nostre organizzazioni e la nostra cultura oltreché i prodotti. Il Next Generation Eu e la sua applicazione italiana, il PNRR, ce lo indicano chiaramente e ci forniscono non sono la direzione ma anche gli strumenti e i capitali.
Questo vale per le nostre imprese ma vale ancor di più per il sistema di formazione dal cui ripensamento dipende principalmente il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno dopo di noi.

Per la scuola e l'università pensare digitale ed essere sostenibili vuol dire prima di tutto essere inclusivi e capaci di personalizzare la formazione sui bisogni, i ritmi, le capacità dei singoli. Vuol dire essere capaci di innovarsi con rapidità non per seguire il mercato ma per anticiparne i bisogni e guidarli. Vuol dire pensare in modo trasversale avendo la capacità di creare percorsi formativi capaci di aprire le menti dei ragazzi perché allenati a ragionare sulla convergenza e sugli intrecci delle diverse aree disciplinari e non sulla loro segmentazione. Tutto ciò è possibile anche grazie alla sapiente integrazione di digitale e presenza che non sono mai alternativi (se non in periodi di stretta emergenza sanitaria come quelli che abbiamo vissuto e speriamo di non rivivere grazie al successo della campagna vaccinale e ai nostri comportamenti) ma che vanno integrati per ottenere il meglio da entrambi creando così un nuovo modello didattico. Bocconi da anni, ben prima della pandemia, è impegnata in questa direzione grazie all'attività del BUILT, Bocconi University innovations in learning and teaching, e alla integrazione nei curricula di insegnamenti come pensiero critico, computer science, artificial intelligence, geopolitica: discipline abilitanti indipendentemente dal percorso individuale di ciascuno studente. Anche questo vuol dire per un'istituzione come Bocconi essere inclusiva.

L'innovazione digitale nell'education è anche il tema dell'intervista di Gianmario Verona a Anant Agarwal, Founder & CEO edX e professore al MIT, per la serie Executive Chats


Executive Chat with Anant Agarwal, Founder & CEO edX

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