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Salute e ambiente tra le priorita' di chi studia in Bocconi

, di Davide Ripamonti
Circa 2.700 studenti dell'Universita' hanno risposto a un'indagine della Crui e del Rus in tema di mobilita' ai tempi del covid. Dichiarando la loro preferenza per mezzi ecologici e sicuri

Attenzione alla sfera sanitaria e, nel contempo, all'ambiente, dichiarando la preferenza per mezzi sicuri ed ecologici. Sono alcune delle evidenze che emergono dai circa 2.700 studenti dell'Università Bocconi che hanno risposto a un'indagine promossa dalla RUS (Rete delle Università per la Sostenibilità) e patrocinata dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) sulla mobilità ai tempi del Covid, iniziativa alla quale l'Università Bocconi ha aderito nel periodo luglio-settembre 2020.

L'indagine ha analizzato il comportamento di 85.000 persone rappresentative della popolazione accademica di più di 50 atenei italiani (studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo), grazie alla somministrazione di un questionario online. Due gli scenari ipotizzati: il virus è pressoché debellato e i contagi sono ridotti; il virus è ancora pericoloso, il contagio è rallentato ma prosegue.
"Bisogna ovviamente tenere conto che le risposte a questa indagine si riferiscono a prima della seconda ondata della pandemia", spiega Manlio De Silvio, coordinatore del Comitato per la Sostenibilità dell'Università Bocconi e docente di Corporate Social Responsibility presso il Dipartimento di management e tecnologia, "ma alcuni dati sono certamente significativi. Le domande a cui gli studenti hanno dovuto rispondere dovevano tenere conto di due scenari differenti, uno in cui il virus risultasse debellato, l'altro invece nel quale fosse ancora attivo e pericoloso".

E i dati emersi si rivelano subito interessanti, come spiega lo stesso De Silvio: "In linea di massima emerge un quadro complessivo secondo il quale circa il 67% degli intervistati abita entro un raggio di 5 km dall'Università, e abitualmente, anche prima della pandemia, vi si recava a piedi (più del 41%), o con mezzi ecologici quali biciclette o monopattini, di proprietà o in sharing, o filobus, tram, metropolitane. La pandemia, per questioni sanitarie e di sicurezza, ha contribuito a orientare ulteriormente le scelte verso lo spostamento a piedi e l'utilizzo delle due ruote (circa +10%), laddove possibile e sicuro, ad esempio per la presenza di percorsi pedonali tranquilli rispetto al traffico motorizzato o con elevata protezione personale, o percorsi e piste ciclabili. L'interesse per l'impiego delle biciclette è tale che l'Università, oltre a quanto già realizzato mediante l'installazione di nuove rastrelliere, sta continuando a individuare nuovi spazi per assicurare un alloggiamento sicuro dei mezzi e soddisfare, in questo modo, questa sentita esigenza".

Una certa disponibilità a cambiare abitudini riguarda anche la frequenza con cui i ragazzi si recano in Università: "Prima del Covid il 68% degli studenti intervistati dichiarava di recarsi in Bocconi 5 o più giorni alla settimana", riprende De Silvio, "a testimonianza della dimensione non solo educativa, ma anche sociale e aggregativa del campus, percentuale che sarebbe rimasta pressoché invariata in caso di scenario ottimistico, per calare drasticamente nell'altra eventualità (19%), a riprova di una certa sensibilità al tema della sicurezza".