Se lo vendi online il caffe' rende di piu'
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Se lo vendi online il caffe' rende di piu'

GIOVANNI CARTAPANI, INSIEME CON QUATTRO STUDENTI DI STATALE E POLITECNICO, TRIONFA NELLA PRIMA EDIZIONE DI AMAZON CAMPUS CHALLENGE. AL TERZO POSTO ALTRI DUE BOCCONIANI, LEONARDO DONGHIA E MARCO RUBBO

Convincere una piccola azienda familiare, ancorata alla tradizione, a percorrere nuovi canali di vendita non è facile. Nemmeno se è l’azienda di famiglia e a chiedertelo sono due ragazzi che molto probabilmente la guideranno in futuro. E a quel futuro stanno già guardando. Giovanni Cartapani, studente del primo anno dell’Emit in Bocconi, dopo aver conseguito la triennale al Bemacs, insieme al fratello Andrea, a Roberto Mazzoncini, Stefano Nervi e Francesco Lazzarini (studenti dell’Università degli Studi e del Politecnico di Milano), ha trionfato con il team “Coffee Break” nella prima edizione di Amazon Campus Challenge, la nuova sfida lanciata in Italia da Amazon per promuovere le competenze acquisite da giovani studenti universitari durante il percorso accademico e per sostenere le esigenze delle piccole e medie imprese italiane che intendono avvicinarsi all’e-commerce. Al centro del loro lavoro c’era proprio Caffè Cartapani, la piccola azienda bresciana fondata dal nonno di Giovanni. “E non bisogna pensare che sia stato facile solo perché l’azienda appartiene alla nostra famiglia”, spiega Giovanni, “si tratta di una realtà che si basa su principi molto tradizionali, che hanno funzionato e dato certezze per molti anni. Ma lavorando a stretto contatto con loro abbiamo capito, e hanno capito, che le vendite online sono un efficace strumento per espandere la clientela potenziale”.

Se il primo passo, individuare un’azienda e convincerla, è stato compiuto, il secondo consisteva nel comprendere come lavora la piattaforma di Amazon, quali prodotti vendere online, come differenziarsi dalla concorrenza e quale politica di prezzi applicare. Una fase durata tre mesi e che ha preceduto l’inizio delle vendite vere e proprie, che sono cominciate a febbraio: “Al termine, a fine agosto, abbiamo registrato una percentuale di vendite all’estero corrispondente al 30% del fatturato”, racconta Giovanni, “contro il 5% a Brescia. Prima, la situazione era molto diversa, con la maggior parte delle vendite concentrate a Brescia o comunque in Lombardia. Ma, quel che più conta, non è solo cambiata la distribuzione dei nostri clienti, abbiamo significativamente aumentato il fatturato”.
I cinque team che hanno registrato le migliori performance sono stati quindi convocati per presentare il proprio lavoro e rispondere ad alcune domande davanti a una giuria composta da manager di Amazon ed esperti del settore. “Perché tra tutti hanno scelto noi? Perché siamo stati gli unici a sbarcare su Amazon con nuovi prodotti”, riprende Giovanni, “e perché abbiamo portato molto entusiasmo in azienda dimostrando loro come sia possibile conquistare nuovi mercati pur non allontanandosi dalla tradizione. Finora era soprattutto mancato il coraggio, cosa comune a molte piccole imprese. Infatti solo un centinaio di studenti, sui circa 1.200 che si erano iscritti, sono riusciti a individuare e convincere un’azienda a intraprendere questa strada”.
Al terzo posto un team composto da altri due bocconiani, Leonardo Donghia e Marco Rubbo, con il progetto per l’azienda pugliese Centro Agrovete Puglia e Basilicata.

“E’ stata un’esperienza stimolante, un modo per entrare in maniera concreta in una realtà aziendale”, spiega Marco Rubbo, iscritto al corso di laurea in Amministrazione, finanza aziendale e controllo (in inglese), “io e Leonardo, che è iscritto a Finance, abbiamo cominciato a lavorarci che eravamo entrambi in exchange, io in Canada e lui a Hong Kong, e poi per i noti motivi siamo andati avanti così. L’azienda di cui ci siamo occupati commercia in prodotti e medicinali per il settore pet, è una piccola realtà che finora aveva raramente commercializzato i propri prodotti al di fuori di Bari e della Puglia”, continua Marco. “Con questo progetto hanno registrato vendite in Francia, in Austria, in Regno Unito, realizzando un fatturato davvero considerevole”.
Al team primo classificato è toccato un premio di 10 mila euro, ai terzi invece 5 mila.

di Davide Ripamonti

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