Didattica blended e sicurezza: la Bocconi riparte
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Didattica blended e sicurezza: la Bocconi riparte

PRONTI, FIDUCIOSI E FELICI GLI STUDENTI STANNO ARRIVANDO IN UNIVERSITA' PER SFRUTTARE A PIENO QUESTO ANNO ACCADEMICO. PERCHE', COME DICE IL RETTORE GIANMARIO VERONA, LA VITA UNIVERSITARIA VA VISSUTA IN CAMPUS POTENDO CONTARE SUL DIGITALE PER MIGLIORARE L'ESPERIENZA DIDATTICA

Il nuovo anno accademico, il primo dell’era Covid19, in Bocconi è iniziato il 24 agosto, con l’accoglienza delle matricole e degli iscritti al primo anno dei master of science. Nel campus, attenti a seguire le indicazioni e la nuova segnaletica indispensabile per garantire il distanziamento sociale, stanno arrivando i primi studenti pronti a vivere a pieno l’esperienza universitaria: il 90% ha infatti scelto di seguire il modello didattico blended che garantisce di svolgere almeno il 50% del proprio programma didattico in presenza. «La vita di campus è fondamentale per vivere a pieno la vita universitaria ma dobbiamo anche sfruttare al meglio il digitale per migliorare e rendere più efficace l’apprendimento e disegnare così il nuovo modello didattico della Bocconi del futuro», spiega il rettore Gianmario Verona.

Modello blended e sicurezza sono i due elementi che gli studenti stanno apprezzando in questi primi giorni. «Prima di arrivare la Bocconi ci aveva già comunicato molto bene le procedura da seguire in tema di sicurezza e ora che sono qui mi sembra tutto molto bene organizzato», dice Umberto Duranti appena arrivato da Perugia per seguire il Master of science in Amministrazione, finanza aziendale e controllo. Gli fa eco Mads Skanvig, danese al primo anno del Master of science in Economics and Management of Innovation and Technology: «Quest’anno andrà vissuto giorno per giorno ma è evidente che la Bocconi sta facendo il massimo per salvaguardare gli studenti». Tra cartelli che ricordano di mantenere la distanza di almeno un metro, percorsi per entrare e uscire dalle aule e dagli edifici, termo scanner singoli e ad alta frequenza per misurare la temperatura, Emiliano Zaza, 18 anni, pugliese, primo anno di Economia e finanza, infatti dice: «mi sento sicuro».

Come loro anche Natalia Szperna, 18 anni, polacca iscritta al Bachelor in International Economics and Management, ha scelto il modello di didattica blended: «Voglio sfruttare quest’occasione», dice «per conoscere nuove persone, allargare i miei orizzonti, imparare la lingua e la cultura italiana». «Apprezzo lo sforzo della Bocconi per fare il massimo per permetterci di vivere il più possibile la vita del campus», interviene Johanna Sommarlund, svedese al primo anno di Economics and Management of Innovation and Technology. «Per noi che veniamo dall’estero è molto importante». Ziying Wang, in arrivo dal Portogalo, studente del Master of science in International management, ha iniziato seguendo i precorsi online. «La speranza», dice, è di vivere un anno il più possibile normale e in questi primi giorni ho già conosciuto altri studenti internazionali».

Per garantire a tutti i 14.700 studenti la migliore esperienza didattica e un campus sicuro, la Bocconi ha investito oltre 3milioni di euro per dotare le aule delle migliori tecnologie (così che anche gli studenti online vivano le lezioni in modo immersivo), sanificare gli ambienti, aumentare il presidio medico e dotarsi dei necessari dispositivi di sicurezza e distanziamento sociale. Le aule sono utilizzate al 50% della loro capienza e gli studenti seguiranno le lezioni (che saranno tutte comunque a disposizione sulla piattaforma digitale) secondo tre diverse modalità: il 50% dei corsi saranno in presenza e verranno seguiti con turni settimanali; il 30% saranno on line per le parti teoriche e in presenza in piccoli gruppi per le parti applicative e di maggiore interazione tra studenti e professore e tra studenti e studenti; il 20% dei corsi infine, in particolare per le materie che si prestano a una full immersion digitale come per esempio alcuni corsi di computer science, saranno solo online.

«Sono fortunato a essere qui e che l’università sia aperta» dice Vincent Giese, studente dell’Università di Mannheim e in Bocconi per il double degree. «Ho amici che hanno dovuto rinunciare alle loro esperienze programmate in Usa e Canada». «Ora», conclude Henrietta Goebel, ventiduenne tedesca iscritta al Master o science di Accounting, Financial Management and Control, «dobbiamo tutti essere responsabili così che l’emergenza sanitaria non riesploda».



di Tomaso Eridani e Barbara Orlando. Foto di Paolo Tonato

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