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Bonomo Faita, tanti artisti per non ripetersi mai

, di Susanna Della Vedova
Sara' inaugurata lunedi' 16 settembre la mostra d'arte dell'artista poliedrico alle ore 18 presso la sala Ristorante della Bocconi

Bonomo Faita è uno dei protagonisti del movimento di Portofranco, un gruppo (ma sarebbe meglio dire un non-gruppo, un'atmosfera) che si è raccolto fin dagli anni Novanta intorno alla galleria di Franco Toselli.

Bonomo non è un artista solo, ma tanti. Il suo stile è non avere uno stile, non ripetersi mai.

"O, diciamo meglio", afferma la critica Elena Pontiggia, il suo stile è la lieve vertigine di una realtà che si dimostra poco reale e che, come diceva Licini, se ne va volando per conto suo nei cieli della fantasia".

Quelli di Bonomo sono cieli di tutti i giorni, dove il Corriere della Sera diventa il deserto dei Tartari, la fiamma del gas di cucina sembra il Genio uscito dalla lampada di Aladino e un fiore di campo si specchia nello specchio del quadro, perché è lui a guardarci (non noi a guardare lui).

Ci sono, nei suoi lavori, automobiline guidate da un orsetto giocattolo e dal più avventuroso dei sette nani, che vanno dove ti porta il sogno; montagne che nascono dal mare nelle notti di luna e poi emigrano su una nave.

Ci sono polli arrostiti che sembrano fegati etruschi in attesa dell'aruspice; animali che hanno a che fare con l'anima; oggetti trascurabili che diventano essenziali.
E, più di tutto, ci sono conti che non tornano. Perché i conti che tornano contano poco. Ciò che veramente conta sfugge.

"Bonomo Faita, insomma, ci pone al cospetto del mistero della vita quotidiana. Quella che crediamo di conoscere così bene e invece è la terra più straniera che esista", conclude Pontiggia.

Ingresso libero, da lunedì a sabato dalle ore 9 alle ore 12.