Perche' Universita' fa rima con innovazione
In questo numero abbiamo chiesto agli alumni di sintetizzare in una sola parola che cosa è per ciascuno di loro la Bocconi. Ne è venuto fuori un ritratto che inizia da «attenta» per terminare con «zeugmatica» (leggete tutte le definizioni a pagina 36). Questa stessa domanda me la sono fatta spesso anche io prima da studente, poi da alumnus e docente.
L'università, e in particolare la nostra, per me è innovazione e capacità di innovarsi per essere sempre in grado di anticipare e rispondere ai bisogni, siano essi di formazione o di ricerca, degli studenti, delle famiglie, delle aziende e in generale di tutti gli stakeholder che vedono in Bocconi un punto di riferimento.
Come istituzione che compete nel settore dell'alta formazione abbiamo la responsabilità di accompagnare e stimolare la società e le sue componenti a migliorarsi e a migliorare le condizioni delle generazioni che verranno dopo di noi. Per farlo occorre a volte essere. L'innovazione non è solo tecnologia, anche se in ogni aspetto della nostra vita è impensabile farne a meno. L'innovazione piuttosto è la capacità di interpretare i cambiamenti, governarli e guidarli tenendo la barra dritta sui propri obiettivi e sulla propria missione. Che il risultato dell'innovazione sia insegnare il coding agli studenti di economia e diritto, implementare meccanismi di recruiting e valorizzazione del merito o disegnare nuovi percorsi di studio transdisciplinari non è rilevante. L'importante è che tutto ciò sia funzionale a formare i business e policy leaders del futuro e a essere protagonisti del miglioramento della società.