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Capire la diversita' e' la soluzione. E la Generazione Z lo sa

, di Gianmario Verona - ordinario presso il Dipartimento di management e tecnologia
L'editoriale di apertura del numero di giugno di viaSarfatti25, a firma del rettore Gianmario Verona

Erano da poco passate le 17,30 del 22 maggio a Boston, dove mi accingevo ad arrivare dopo esser stato in visita a Dartmouth College nel New Hampshire, quando a Manchester si compiva l'ennesimo, vigliacco, attentato terroristico. In particolare a Boston, città che il 15 aprile di quattro anni fa fu teatro di un atroce atto di terrorismo, ero in missione con il dean agli International Affairs Stefano Caselli per creare nuove opportunità per i nostri studenti e per incontrare la comunità dei nostri alumni.

Il pensiero delle vite spezzate di tanti giovani che avevano appena vissuto un'esperienza di puro divertimento in una città, Manchester, storica capitale della musica pop, che in questi anni ha saputo industrialmente reinventarsi, mi ha letteralmente sconvolto, come immagino abbia sconvolto tutti voi. Siamo rimasti ancora una volta basiti quando all'improvviso tramite i social e i media tradizionali siamo stati investiti dall'onda di questa ennesima e incomprensibile tragica esplosione.
Come reagire? Come guardare con ottimismo e fiducia al nostro futuro, a quello dei nostri studenti, a quello dei nostri figli?

Una risposta l'ho trovata nella stessa ragione per cui ero a Boston: creando nuove opportunità di scambio e condivisione di culture e conoscenze per i nostri studenti che, è bene ricordarlo, provengono da oltre 80 paesi diversi e che rappresentano il futuro del pianeta.

Solo la conoscenza reciproca, la comprensione delle diverse tradizioni culturali, può avvicinarci e allontanare il sospetto e la diffidenza. La diversità è fonte di ricchezza e di innovazione e saperla apprezzare e integrare è qualcosa di straordinario che la Generazione Z ha nel dna e che riguarda la naturale evoluzione della società.