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Impariamo a vivere la disruption

, di Gianmario Verona - ordinario presso il Dipartimento di management e tecnologia
L'editoriale del rettore Gianmario Verona che apre il numero di maggio di viaSarfatti25

C'è innovazione e innovazione. C'è l'innovazione incrementale che risponde all'esigenza degli utenti di migliorare un prodotto. E c'è l'innovazione che sfrutta le nuove tecnologie e che crea nuovi bisogni. In questo momento storico stiamo sicuramente vivendo una fase di forte disruption in cui questo secondo tipo di innovazioni non sono solo più frequenti e si possono trasmettere più velocemente, in modo virale, ma in cui è richiesto anche un ripensamento nel modo di concepire e di realizzare l'innovazione. In che termini? Cercando anzitutto di mantenere la mente aperta, pronta ad assorbire e condividere le informazioni e la conoscenza che stimola innovazione. Per questa ragione si deve anzitutto conoscerne il nuovo linguaggio che oggi è digitale e parla il coding, Poco importa se stiamo parlando di interpretare i movimenti sociali e i cambiamenti che ne seguiranno, piuttosto che comprendere se e cosa soppianterà Whatsapp e Facebook. Per comprendere qualsiasi cosa non possiamo che partire dall'analisi dei big data e dalla loro interpretazione. È questa oggi la materia prima indispensabile.
Ma l'altra grande differenza rispetto al recente passato è che quel che conta non è necessariamente possedere il nuovo petrolio, ma condividerlo. Perché il vero vantaggio competitivo sarà sempre più situato nella capacità di elaborare dati potenzialmente a disposizione di tutti. Condividere dati e innovazioni sarà la grammatica della nuova economia e delle imprese moderne.
Di questo parla la cover story di questo numero. Ed è proprio la capacità di vivere la disruption e il fermento che inevitabilmente ne consegue, che cerchiamo di trasmettere e di condividere con studenti e alumni Bocconi.