Parole e pensieri da Nobel
Un premio "per la sua scrittura polifonica, monumento al dolore e alla sofferenza della nostra epoca". In queste parole, contenute nella motivazione del Nobel per la Letteratura assegnatole nel 2015, è racchiusa l'essenza dell'opera di Svetlana Aleksievic, bielorussa di padre ucraino, ospite il 27 aprile, alle 18, in aula Manfredini dell'Università Bocconi in via Sarfatti 25, del salotto organizzato dall'Associazione letteraria Bocconi d'inchiostro in collaborazione con Bocconi Arts Campus. "Svetlana Aleksievic è una straordinaria testimone del suo tempo", spiega Gerardo Masuccio, studente di Giurisprudenza e presidente di Bocconi d'inchiostro, "una saggista, o meglio una scrittrice come ama essere definita, che ha vissuto in modo militante all'interno del regime sovietico prima e di quello bielorusso poi, subendo accuse e processi per la sua critica. Racconti di gente comune, di bambini, di uomini ma anche di donne andati nei loro anni migliori a combattere in guerra e, una volta tornati, trattati come dei paria della società. Ha scritto delle illusioni e delle disillusioni di un popolo a contatto con il comunismo prima e la perestrojka dopo".
Nell'incontro, a cui prenderanno parte Sergio Rapetti, storico traduttore in Italia della scrittrice, Paola Dubini (Università Bocconi), Gerardo Masuccio e Gianluigi de Lucia (Bocconi d'inchiostro), verrà ripercorsa tutta l'esperienza biografica e bibliografica di Svetlana Aleksievic, si parlerà del Nobel e delle vicende legate alle accuse che ha subito. "In particolare", riprende Masuccio, "cercheremo di capire quando, e perché, la verità può diventare oggetto di critica da parte dell'opinione pubblica". Durante l'incontro Svetlana Aleksievic riceverà il Dante d'Oro, il riconoscimento che Bocconi d'inchiostro riserva agli ospiti del suo salotto letterario.
Per partecipare, registrazione obbligatoria:
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