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Gli algoritmi che discriminano

, di Andrea Celauro
Se non adeguatamente costruiti e controllati, gli algortimi possono apprendere anche cio' che non dovrebbero, come i pregiudizi. Si parla di bias algoritmici e ne discute in questa puntata Luca Trevisan

L'intelligenza artificiale fa passi da gigante e il numero di strumenti che se ne servono aumenta di giorno in giorno. In tutti i settori: dal lavoro alla sicurezza passando per la sanità. Gli algoritmi sono sequenze automatiche di istruzioni, ma non sono immuni dai nostri difetti. Anzi: li replicano. E le conseguenze possono essere gravi e discriminatorie. Per questo è indispensabile pensare alle possibili soluzioni al problema rappresentato dai cosiddetti «bias algoritmici». Ne discutiamo con Luca Trevisan, professore di Informatica all'Università Bocconi