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Quali sfide dovra' affrontare Ngozi Okonjo Iweala

, di Andrea Celauro
L'Organizzazione mondiale del commercio, il WTO, ha una nuova direttrice generale. Gianmarco Ottaviano spiega come funziona l'organizzazione e quali prospettive si aprono con questa nomina

La notizia è ufficiale ormai da qualche giorno: Ngozi Okonjo-Iweala sarà la nuova direttrice generale dell'Organizzazione mondiale del commercio. La prima donna e la prima cittadina africana ad arrivare ai vertici di questa istituzione si trova davanti numerose sfide, ma punta in alto: nelle sue prime dichiarazioni, ha già chiarito di voler "ammodernare" l'Organizzazione.

Nata nel 1995, la Wto (come è spesso chiamata, dall'acronimo inglese World Trade Organization) affonda le sue radici nella storia dell'Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio, stipulato per la prima volta nel secondo dopoguerra e poi aggiornato più volte attraverso i cosiddetti "round" di negoziati. L'Organizzazione mondiale del commercio è stata fondata in seguito a uno di questi round, a cavallo tra Anni 80 e 90. Oggi il Wto si occupa di promuovere l'apertura del commercio internazionale attraverso la creazione di regole comuni per i Paesi aderenti, che negli anni sono aumentati fino a diventare 164. Un compito complesso (soprattutto perché, da sempre, gli Stati dalle economie più forti fanno sentire il loro peso nelle trattative), oggi reso ancor più spinoso dalla pandemia e dalla crisi economica globale che essa ha innescato. Ngozi Okonjo-Iweala si troverà dunque a gestire una situazione tutt'altro che semplice. Ne discute Snacknews con il Gianmarco Ottaviano, Cattedra Achille e Giulia Boroli in European studies, presso l'Università Bocconi.

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