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Alessandra, la giurista che contribuisce a che il lavoro della Corte di giustizia non sia solo per addetti ai lavori

, di Camillo Papini
Un'attivita' sostenuta quella dell'Istituzione, come racconta l'alumna, giurista presso la Direzione ricerca e documentazione. Ma un'attivita' che va digitalizzata e diffusa e in cui le sentenze vanno spiegate. In nome della trasparenza

"Le cause davanti alla Corte hanno coperto, nel 2022, principalmente (ma non solo) tematiche legate ai valori fondamentali dell'Unione, oltre a casi relativi alla fiscalità, alla protezione dei consumatori e alla protezione dei dati personali. Non sono mancate inoltre cause, davanti al Tribunale, che hanno riguardato la proprietà intellettuale, la funzione pubblica europea, gli aiuti di Stato e il diritto istituzionale", afferma Alessandra Tirrito, giurista alla Corte di giustizia dell'Unione europea, già studentessa dell'Università Bocconi di Milano con una laurea magistrale in giurisprudenza (Clmg). In tutto, l'anno scorso, sono stati 1.666 i casi risolti, a fronte di un'attività giudiziaria complessivamente sostenuta, come sottolineato dal Rapporto annuale della Corte.

In particolare, Tirrito lavora presso la Direzione della Ricerca e Documentazione della Corte di giustizia dell'Unione europea; è incaricata di un duplice compito: da un lato, mettere a disposizione dei due organi giurisdizionali dell'Unione, Tribunale e Corte, le risorse in materia di diritto comparato, individuate da un'équipe formata da circa 60 giuristi di tutte le formazioni giuridiche europee, compresi gli esperti nazionali distaccati; dall'altro lato, la Direzione contribuisce alla diffusione della giurisprudenza dell'Unione grazie alla sua attività di analisi. "Contribuiamo alla diffusione digitale della Corte, sistematizzando i nostri contributi a fronte di un'attività che non solo vede aumentare il numero di rinvii pregiudiziali ma anche e soprattutto porta tendenzialmente a esami preliminari, progressivamente più approfonditi, delle domande di pronuncia pregiudiziale", rilancia Tirrito. "Complessivamente, la Corte punta a rendere fruibile il proprio lavoro spiegando le sue decisioni a un pubblico il più ampio possibile, che non comprenda solamente gli addetti ai lavori. Quando per esempio viene riportata una sentenza, l'intenzione è rendere disponibile un documento che spieghi i passaggi cardine della sentenza e non soltanto ne riassuma i contenuti tecnici. Con questo fine, perciò, la Corte accoglie nel suo organico una serie di esperti con competenze diversificate che possono seguire l'ampia trasversalità delle materie affrontate dalla Corte stessa".