Per il podio. E per le donne
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Per il podio. E per le donne

EMMA TWIGG, VOGATRICE NEOZELANDESE DIPLOMATA AL FIFA MASTER, PARTECIPERA' ALLA SUA QUARTA OLIMPIADE INSEGUENDO UN PODIO SFIORATO DUE VOLTE. MA, ANCHE, PER CONTINUARE LA SUA BATTAGLIA PER LA PARITA'

Alla bellezza di 34 anni, quando la maggior parte degli atleti pensa al “dopo” e tira le somme dei traguardi raggiunti durante la carriera, Emma Twigg si appresta a partecipare all’Olimpiade di Tokyo. La quarta, per lei, dopo Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016, le ultime due conclusesi al quarto posto, la posizione più amara per un’atleta che ai Campionati del Mondo di canottaggio ha vinto una medaglia d’oro (Amsterdam 2014), due d’argento e due di bronzo. Eppure Emma, neozelandese, che si è diplomata all'International MA in Management, Law and Humanities of Sport (FIFA Master), in collaborazione tra SDA Bocconi, De Montfort University e Università di Neuchatel, si era già ritirata dalle gare per mettere a frutto i propri studi lavorando in un ufficio del Comitato Olimpico Internazionale a Losanna.
È stato lì che ha assistito alle Olimpiadi invernali. "Nel 2018 dopo non aver remato per quasi due anni questo è ciò che ha riacceso la fiamma per il mio ritorno al canottaggio", spiega.
"Dopo Rio, pensavo di aver finito, di essermi ritirata, ma fare un passo lontano e ottenere una certa prospettiva ha cambiato i miei pensieri e sono andata a unirmi alla squadra di canottaggio  in Nuova Zelanda".
Per lei, che ha iniziato a praticare il canottaggio da bambina, sull’esempio del fratello che già gareggiava allenato dal padre, le prime Olimpiadi sono arrivate da giovanissima, a 21 anni, e la percezione era molto diversa: "Era così surreale, ero ancora così giovane, ma era qualcosa che avevo sognato per tutta la vita. A quel tempo non me ne rendevo neanche conto, ho solo accettato di essere abbastanza brava per essere lì, sentivo di essermelo guadagnato, ma guardando indietro è un risultato enorme ed è stato molto strano”, dice Emma.
"Ricordo di aver sentito che si trattava di una cosa speciale, ‘ho 21 anni e sto rappresentando il mio paese nel più grande evento sportivo del mondo’, pensavo".
Emma Twigg però non gareggerà solo per se stessa e il proprio paese,  lo farà anche per una battaglia in cui crede molto, quella per le donne: "Penso che più possiamo porre l’attenzione sulle donne nello sport meglio è, lo sport è uno straordinario veicolo per favorire la parità tra uomini e donne ma penso che ci sia ancora una grande quantità di lavoro che deve essere fatto.
Più se ne parla, più è probabile che creiamo profili di atlete che diventano modelli per le giovani donne".
 
 

di Davide Ripamonti

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