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Il management per far crescere pinot nero e chardonnay

, di Davide Ripamonti
Trasformare una passione in un lavoro: e' cio' che ha fatto l'alumnus Gualberto Ricci Curbastro, 29 anni, attraverso l'impresa di famiglia

Il paragone con la Champagne è immediato. Vigneti a perdita d'occhio coltivati perlopiù a pinot nero e chardonnay che danno origine alle bollicine più pregiate d'Italia. E anche se qualche altro territorio rivendica la propria superiorità, il binomio metodo classico-Franciacorta riunisce qualità e grandi numeri. Tra le circa 120 aziende del territorio, Ricci Curbastro è una delle più antiche e, con i suoi 30 ettari vitati, rappresenta la classica azienda di medie dimensioni del territorio. Arrivata in salute fino ai nostri giorni grazie all'impegno, alla passione e alla lungimiranza delle varie generazioni della famiglia e che oggi, con i tempi radicalmente cambiati, ha bisogno di competenze manageriali per continuare a crescere. Quelle che ha Gualberto Ricci Curbastro, 29 anni, una laurea in Management alla Bocconi, che affianca suo padre nella gestione dell'azienda: "Lavorare nell'impresa di famiglia è stata una scelta dettata soprattutto dalla passione per questo mondo, non qualcosa che ho sentito come un dovere. Sia io sia i miei due fratelli abbiamo avuto la massima libertà", spiega Gualberto, che oggi è co-chief executive officer dell'azienda, "quando ho iniziato l'università non ci pensavo minimamente. Ma poi si è rivelata la scelta giusta". Trasformare una passione in lavoro è quello che vorrebbero tutti, in realtà. E per Gualberto Ricci Curbastro è stato così: "La nostra è una realtà che è ancora possibile gestire in maniera diretta. Mio padre è enologo, ha grande esperienza e ha rivestito cariche importanti nel settore. Io ho portato rigore e visione economica, che spesso mancano nelle aziende agricole. Mi occupo di statistiche, di budget, di pianificazione degli investimenti che, in questo settore, sono sempre a medio-lungo termine e vanno ponderati per bene. Una volta queste cose non si facevano". Un'altra capacità che Gualberto riconduce agli anni dell'università è quella di fare network: "E' fondamentale costituire una rete con gli altri produttori, avere relazioni e fare sistema. Credo che uno dei segreti del successo della Franciacorta sia stata proprio la capacità delle generazioni che ci hanno preceduto di restare uniti e di ragionare come un blocco unico. Un po' come la Champagne, alla quale invidiamo soprattutto i 300 anni di storia".

Biografia
Gualberto Ricci Curbastro, co-chief executive officer Azienda agricola Ricci Curbastro, laureato in Management: "Un ricordo particolare riguarda la mia tesi e il rapporto con il mio relatore, Armando Cirrincione, grande appassionato di vini. L'argomento della tesi verteva sulle difficoltà a gestire un marchio consortile che riunisce 120 aziende ognuna con la propria storia e le proprie caratteristiche. E' stata, grazie anche al prof. Cirrincione, una bellissima esperienza che mi ha permesso di conoscere meglio il territorio in cui vivo e lavoro"