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Global Conference sotto la Tour Eiffel

, di Andrea Celauro
Sara' Parigi a ospitare, a giugno, la quinta edizione della conferenza globale degli alumni. Al centro del dibattito i trend che stanno trasformando la societa'

In principio fu Unthinkables, poi venne la Global Conference. Il format milanese della BAA univa formazione continua, senso di comunità e networking: nel 2013 la nuova conferenza globale aggiunse la volontà di portare tutto direttamente a casa degli alumni e di coinvolgere tutta la comunità internazionale. Il piano era, ed è tuttora, di alternare Asia, Europa e Americhe, per toccare tutte le grandi aree in cui i bocconiani sono presenti. Quest'anno è la Tour Eiffel a fare da simbolo della quinta edizione della Global Conference, l'8 e il 9 giugno, mentre il tema scelto è quanto mai trasversale: cinque grandi trend che stanno trasformando business e società.

A discutere con i partecipanti e i docenti della Bocconi sui temi dell'intelligenza artificiale, della finanza, della demografia, dell'innovazione e della sostenibilità saranno, tra gli altri, Francesca Bellettini (ceo Saint Laurent), Maurizio Borletti (chairman di Grandi Stazioni), Sylvie Goulard (deputy governor di Banque de France), Andrea Munari (ceo e general manager Bnl-Bnp Paribas), Diego Piacentini (commissario per l'attuazione dell'Agenda digitale) e Davide Serra (ceo e cio Algebris).

La formula è nata "perché avevamo aspirazioni più internazionali e abbiamo deciso di mettere in discussione le convenzioni, creando un evento che spostasse la Bocconi là dove gli alumni erano", commenta il prorettore per lo Sviluppo e le relazioni con gli alumni, Bruno Busacca, ricordando la genesi della Global. "Volevamo dare un segnale di vicinanza dell'Università ai vari chapter locali". Così, dalla prima esperienza a Singapore passando per quelle di New York, Londra e Shanghai, negli anni "è cresciuta la consapevolezza degli alumni di appartenere a una comunità globale, attiva in tutti i continenti".

Di anno in anno, la Global Conference ha rafforzato il suo valore formativo e relazionale: da un lato, è un'occasione di apprendimento e di confronto per gli alumni, coinvolti attivamente anche nei panel; dall'altro, un'opportunità per Bocconi di mostrare alla propria comunità anche gli investimenti fatti nella ricerca e nella faculty. E quest'ultimo è un tema che è particolarmente caro a Busacca: "La faculty sarà sempre più coinvolta nelle attività di engagement degli alumni all'estero. Stiamo lavorando affinché i docenti più mobili sul piano internazionale ci comunichino per tempo i loro spostamenti in modo tale da poterli mettere in contatto con le comunità locali".

A fare da corollario a questa tensione verso l'internazionalizzazione degli alumni, c'è anche un'altra idea. Quella di garantire una maggiore rappresentanza delle diverse nazionalità negli organi chiave della comunità. "Così", conclude Busacca, "la community sarà ancor più inclusiva, globale e attiva".