Francesca Bellettini, dalla Bocconi a Saint Laurent
«Fin da quando ero una studentessa avrei voluto arrivare a gestire un'azienda e oggi questo desiderio è stato esaudito, grazie anche alla Bocconi. Molti dei miei successi professionali, infatti, sono stati resi possibili dagli strumenti che ho acquisito durante il percorso universitario». Così Francesca Bellettini, laureata in Economia aziendale nel 1994, ceo di Saint Laurent, ricorda i suoi anni bocconiani, l'entusiasmo provato per le lezioni di Economia politica di Mario Monti e per i continui confronti con Maurizio Dallocchio, suo relatore per la tesi su Management d'impresa e unique factor: un'applicazione al caso Pirelli.
Francesca Bellettini torna nella sua Bocconi lunedì 29 maggio per incontrare, in tre diversi appuntamenti, gli studenti della Scuola superiore universitaria (in un incontro in collaborazione anche con la Bocconi alumni association e Bocconi students for fashion), quelli di SDA Bocconi del Mafed a cui è riservato il secondo incontro del pomeriggio, e gli alumni in occasione del Dinner speech di cui sarà protagonista (qui le info per iscriversi).
Bellettini è arrivata nel mondo del lusso dall'investment banking, occupandosi di finanza straordinaria e, in particolare, di fusioni di piccole aziende del settore. Nel 1999 è approdata in Prada e nel 2003 è entrata in Kering, il colosso francese del lusso da oltre 11 miliardi di euro di proprietà della famiglia Pinault. Lavorando prima per Gucci e poi per Bottega Veneta, nel 2013 è stata nominata ceo di Saint Laurent e ha preso parte a un'importante operazione di rebranding della maison che ha fatto registrare nella prima metà del 2016 una crescita del 23,7%, la migliore performance tra i brand del gruppo Kering. Dai numeri alla creatività pura, il compito di Francesca Bellettini è quello di vendere il sogno del lusso, mantenendo la competitività di questo iconico marchio della moda.
Leggi l'intervista a Francesca Bellettini pubblicata sul numero di ottobre 2016 di Via Sarfatti 25.