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Quindici proposte concrete per migliorare la vita delle donne

, di Andrea Celauro
Se ne è discusso ieri in Bocconi a un convegno organizzato da Elle, con Emma Bonino, Mara Carfagna e Letizia Moratti

Cosa chiedono oggi le donne? Indennità di maternità per tutte, non solo per le dipendenti, e congedi per i padri. La velocizzazione delle pratiche per le adozioni e revisione della legge sulla procreazione assistita. Il potenziamento degli asili, tempo pieno nelle scuole e un concetto di flessibilità nel lavoro che sia "positiva" per tutti. Il calcolo del lavoro di cura per la pensione, la destinazione alle donne del maggior gettito per l'equiparazione dell'età pensionabile. E poi un fisco che sia dalla loro parte e aziende che puntino maggiormente sul fattore D. Infine, parità in politica e corsi, campagne e osservatori per monitorare la condizione femminile. Esigenze non più procrastinabili sulle quali intendono dare risposta le "15 proposte concrete per migliorare la vita delle donne (e quella degli uomini)" presentate ieri in Bocconi durante un convegno organizzato dal mensile Elle in collaborazione con il comitato pari opportunità dell'università.

Quindici proposte concrete, raccolte in un libro bianco, che originano dai bisogni emersi in un sondaggio dell'Istituto Piepoli e, parallelamente, dal dialogo con le istituzioni, le aziende e le associazioni che lavorano sulla tutela dei diritti femminili. E sono proposte necessarie "per le esigenze di una società che ha sempre più bisogno di noi donne", ha commentato il sindaco di Milano, Letizia Moratti, "per gestire e superare le criticità di una comunità che invecchia, nella quale fare figli, entrare nel mondo del lavoro, curare gli anziani, diventa più difficile". Tra le proposte, in primo luogo quelle che riguardano più direttamente l'essere madre: un iter più veloce per le adozioni e una ridiscussione della legge 40 sulla procreazione assistita. "Cosa penso di questa legge è noto", ha esordito Emma Bonino, vicepresidente del Senato. "Ossia che la libertà e la responsabilità drammatica della scelta delle persone spetta alle persone stesse". "Adesso non è però il momento di riaprire il dibattito", ha ribattuto il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, secondo la quale "fino alla legge 40 su questo tema c'era il far west legislativo. La legge ha posto dei paletti, condivisibili o meno". Riguardo alle adozioni: "È questione di semplificazione", spiega la Bonino. "Il problema è che ogni volta che nel nostro paese si vuole semplificare, si devono fare altre leggi", col risultato che "ne abbiamo 100 mila rispetto alle 15 mila di altri paesi che non per questo funzionano peggio". Tema caldo di discussione è poi il 'tesoretto' che avrà origine, nei prossimi anni, dall'equiparazione dell'età pensionabile tra uomini e donne, 3 miliardi e 750 milioni di euro che si renderanno disponibili nei prossimi 10 anni e 242 milioni di euro risparmiati, quando il sistema sarà a regime, per ogni anno successivo ai primi 10. Soldi che, è questa la proposta, dovrebbero tornare alle donne sotto forma di politiche di conciliazione e potenziamento dei servizi per le mamme e le famiglie. "Se non ci mobilitiamo noi donne per decidere dove andranno questi soldi, finirà che non li troveremo più", ha detto la Bonino, sottolineando come su questo sia necessario aiutare il lavoro che sta svolgendo in tal senso il ministero alle Pari opportunità. "Abbiamo già messo nero su bianco, scrivendolo in una legge, che questi soldi debbano andare alle donne", ha sottolineato Carfagna parlando del tesoretto. "Certo, aiuta il fatto che ci sia una legge, ma questi soldi confluiscono nel fondo anticrisi...", aggiunge la Bonino. Ciò che conta perché queste e le altre proposte emerse dall'incontro trovino una realizzazione, è che le donne "siano coese. Questa è la migliore garanzia per raggiungere risultati in tempi brevi", ha sottolineato il ministro, mentre Danda Santini, direttrice di Elle Italia, ha invitato tutti a "non disperdere il patrimonio emerso da questo lavoro". Anche perché, come ha sottolineato Paola Profeta, professore associato di scienza delle finanze e membro del comitato pari opportunità della Bocconi, "il tema della parità è oggi più che mai urgente. L'Italia è 74esima su 134 paesi nella classifica del global gender gap e siamo 97esimi quanto a partecipazione e opportunità economiche per le donne". E se è vero che il divario di genere si è chiuso nell'istruzione, ha continuato, "questo non è però solo un segnale positivo. Se, infatti, ci sono tante ragazze preparate ci chiediamo perché i tassi di occupazione femminile siano ancora bassi e ci siano poche donne al vertice. La parità di opportunità è un'occasione di crescita economica per tutti; perdendola, perdiamo una risorsa".