OPINIONI |

Diventano planetarie anche la malattia e la salute

CON L'AUMENTO DELL'INTERCONNESSIONE UMANA SI È FATTA PIÙ COMPLESSA E INTERDIPENDENTE LA GOVERNANCE DEI SISTEMI SANITARI

di Eduardo Missoni

La crescita dell’interconnessione umana su scala planetaria ha prodotto negli ultimi decenni un’accelerazione fenomenale del processo di globalizzazione, con conseguenze straordinariamente rilevanti anche per la salute umana.

La salute è riconosciuta come diritto umano fondamentale, indivisibile da tutti i diritti umani e interdipendente da essi. Come tale è alla base dell’atto costitutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità, che la definisce come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente assenza di malattia”.
 
Riconoscerne la gran varietà di determinanti sociali, aiuta a comprendere l’interdipendenza del diritto alla salute da altri diritti fondamentali, il cui perseguimento è responsabilità della società nel suo complesso.
La salute costituisce non solo uno dei beni più intimi e vitali della persona, ma anche un bene pubblico globale e indisponibile, come l’ambiente, il clima, la sicurezza e la pace, ai quali peraltro la salute è strettamente legata.
 
Sono numerosi gli elementi di preoccupazione che portano alla necessità di un’attenta analisi dei rapporti tra globalizzazione e salute: emergono e si diffondono nuove patologie, si assiste alla riduzione delle risorse per la sanità pubblica e alla crisi dei sistemi sanitari, l’accesso alle cure è sempre più limitato e il diritto alla salute è spesso messo in discussione da approcci utilitaristi e da forti interessi economici.
Nel più generale quadro di accentuazione delle disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo, in termini di salute e non solo, si è progressivamente ridotto il ruolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, istituzionalmente preposta alla promozione della salute nonché, più in generale, quello dei programmi e delle agenzie delle Nazioni Unite per lo sviluppo. Cambia il peso relativo degli attori tradizionalmente attivi nel settore sanitario e anche le politiche pubbliche, nazionali e internazionali, sono oggi più attente alla creazione di ambienti favorevoli agli investimenti piuttosto che agli effetti sulle condizioni di vita e sullo stato di salute della popolazione.
 
La salute, anziché essere considerata come valore intrinseco e come una delle precondizioni della libertà personale e dello sviluppo umano, è spesso considerata solamente una variabile del sistema economico-finanziario, un peso per i bilanci, un’opportunità per i mercati. Conseguentemente, le politiche sanitarie adottate negli ultimi decenni, spesso subordinate a politiche macroeconomiche di aggiustamento strutturale, hanno contribuito ad aggravare la situazione in molte parti del mondo. Come in molti paesi africani, dove la speranza di vita è regredita dopo oltre un secolo di miglioramento quasi generalizzato di quell’indicatore.
 
Data la loro rilevanza, gli effetti del processo di globalizzazione sulla salute umana sono divenuti oggetto degli studi della cosiddetta ‘salute globale’. Insieme ai determinanti sociali, economici e politici della salute, questa disciplina emergente analizza anche le risposte internazionali e transnazionali attuate sul piano politico, strategico e operativo, considera la loro governance, complessa e reticolare, nonché l’interazione di quei processi con i sistemi sanitari e di sviluppo locali e nazionali.
La gestione della salute globale richiede l’acquisizione di nuove capacità analitiche e interdisciplinari, che trascendono le competenze, nonché gli ambiti di ricerca e apprendimento tradizionali della sanità pubblica. Di qui il suo naturale inserimento quale area di ricerca presso il Cergas e la necessità di introdurre la materia nei diversi piani di studio universitari, ivi inclusi quelli delle discipline economiche, come avviene da quest’anno in Bocconi.
 
Insieme alle nuove competenze, i futuri manager della salute globale, dovranno acquisire altresì la consapevolezza che la salute va difesa e promossa in quanto diritto umano fondamentale e bene comune globale.

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