La citta' e' sicura? Te lo dice Mine Crime
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La citta' e' sicura? Te lo dice Mine Crime

LA STARTUP INCUBATA DA B4I, DI CUI E' GENERAL MANAGER GIACOMO SALVANELLI, USA L'AI PER CREARE INDICI DI RISCHIO CHE POI OFFRE SUL MERCATO

Creare un circuito di attività commerciali e cittadini che condividano una concezione partecipativa e circolare della sicurezza nelle città: è l’obiettivo a tendere di Mine Crime, startup cresciuta nell’acceleratore dell’Università Bocconi di Milano B4i-Bocconi for innovation, che trasforma i big data in indici di rischio grazie all’Intelligenza Artificiale (IA), offrendoli poi sul mercato sia in un’ottica di servizio a nuovo valore aggiunto sia volendo ribadire i vantaggi sociali che l’IA può portare. L’idea sul lungo periodo è incentivare le grandi aziende e soprattutto le pmi ad alimentare il flusso di dati sul livello di sicurezza nei quartieri urbani. Fornendo informazioni sulla cronaca locale, gli esercizi commerciali possono essere premiati tramite Mine Crime nelle loro scelte di acquisto dei cittadini iscritti alla società nata a fine 2020. “L’Italia è in fondo alla classifica europea dell’istituzione internazionale Open Data Barometer sul grado di approccio agli open data. È difficile, per un cittadino e per un’azienda, accedere a informazioni certificate e chiare”, spiega Giacomo Salvanelli, general manager di Mine Crime.

“Sul fronte delle aziende, in particolare, studiamo ulteriori soluzioni per le pmi ma anche per le grandi imprese, per esempio quelle che gestiscono centri commerciali o lavorano in aree come le stazioni ferroviarie. Grazie ai loro dati”, conclude il co-founder della start-up al lavoro su 16 mila fonti dati, “l’IA impara a conoscere dall’interno eventuali sacche di attività illecite che possono esistere anche nei quartieri reputati più tranquilli o, al contrario, sapere che ci sono centri commerciali o zone di passaggio sicuri pure nelle zone giudicate normalmente più rischiose”. L’Intelligenza Artificiale evolve, quindi, aumentando la propria capacità di analisi della realtà e traduce i suoi risultati in diversi strumenti di conoscenza, gratuiti e a pagamento, a disposizione della società civile. Si spazia dalle mappe dei quartieri con indicazioni sulle attività criminali registrate a veri e propri rating per singole zone o stendendo report più approfonditi e organici.  

Dopo aver trasformato i big data in indicatori di rischio grazie all’Intelligenza Artificiale (IA), la neonata società offre tra i suoi servizi anche la pubblicazione di report, la progettazione di eventi di prevenzione del crimine e corsi di formazione.

di Camillo Papini

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