Ai giovani dico: Seguite le persone, non i ruoli
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Ai giovani dico: Seguite le persone, non i ruoli

MARGHERITA DELLA VALLE, CHIEF FINANCIAL OFFICER EXECUTIVE DIRECTOR DEL GRUPPO VODAFONE E ALUMNA BOCCONI DELL'ANNO 2022, SI RACCONTA: DAGLI ESORDI IN QUELLA CHE ALLORA ERA UNA STARTUP CHE SCOMMETTEVA SUL FUTURO, OMNITEL, ALLA GUIDA FINANZIARIA DEL GRUPPO INTERNAZIONALE DELLA TELEFONIA IN UN RUOLO ANCORA A PREVALENZA MASCHILE

Alla serata di premiazione come Alumna Bocconi dell’anno, Margherita Della Valle ha voluto che fosse presente anche sua nipote, studentessa in via Sarfatti pure lei, per rimarcare la continuità con una tradizione di donne laureate in Bocconi cominciata con sua mamma, proseguita con lei e giunta ora, appunto, alla terza generazione. È un tema, quello dell’empowerment femminile e dell’accesso delle donne alle discipline Stem e alle professioni che ne conseguono, che la Chief Financial Officer ed Executive Director del Gruppo Vodafone sente proprio, non solo perché lei stessa è un esempio ancora non comune di CFO al femminile ma perché da sempre dedica una parte di tempo e di impegno nelle proprie giornate a favorire la riduzione di un gender gap ancora troppo evidente in alcuni ambiti professionali.
Che cosa spinse lei a iscriversi in Bocconi? Si immaginava già che avrebbe compiuto un percorso in una disciplina storicamente maschile come finance?
Sulla scelta della Bocconi influì non poco l’esempio di mia madre, che aveva studiato qui e che mi consigliò un corso come il DES. Non sapevo che cosa aspettarmi inizialmente, ma ho affrontato l'università con una mentalità molto aperta e con l'idea di costruirmi una carriera che mi garantisse una rapida indipendenza. Sono stata anche fortunata, certamente, perché nel 1993 ho scommesso su una piccola startup, Omnitel, che esordiva in un business sconosciuto come quello della telefonia mobile e che poi è diventata una grande azienda. Al suo interno sono passata attraverso diversi ruoli, dal marketing all’analisi dei dati, tenendo forse come unico o comune denominatore la consuetudine con i numeri che da sempre accompagna le mie giornate da manager.
È ancora possibile oggi fare carriera crescendo all’interno di un unico gruppo? A quali condizioni?
Quando ho iniziato in Omnitel eravamo in 30 persone e avevamo sei mesi per lanciare da zero un nuovo servizio di telefonia. Si possono immaginare tutti i lavori possibili che ho fatto in quel periodo. Con la crescita dell’azienda naturalmente tutto è cambiato, ma la curiosità di scoprire e di approfondire tutte le sfaccettature del mio lavoro è rimasta una mia costante. Per questo, nonostante abbia avuto occasioni di cambiare, ho sempre trovato più interessanti le nuove sfide che mi proponeva di volta in volta l’azienda in cui mi trovavo, scegliendo le persone da seguire e non gli incarichi. Quello che mi sento di dire ai giovani è proprio questo: seguite le persone, non i ruoli. 
Com’è cambiato il ruolo di CFO negli anni e qual è oggi la sua funzione primaria all’interno di un grande gruppo?
Il fatto che io sia CFO la dice lunga di come è cambiato il ruolo. Non solo perché sono donna, ma perché vengo dal business anziché, come è prassi soprattutto nei paesi anglosassoni, dall’amministrazione o dalla revisione. Oggi il CFO è sempre più spesso la persona che, con il CEO, siede nel cda e vede tutto il business a 360°. Per un manager curioso, come sono io, questa è un'attrattiva quasi irresistibile. Negli anni l’aspetto che si è maggiormente evoluto è l’importanza che hanno assunto i dati. Anche 25 anni fa, in Omnitel, facevo quella che oggi si chiamerebbe analisi dei dati, creando l’infrastruttura analitica dell’azienda per come si poteva allora. È dunque un’attitudine che fa parte del mio DNA, ma che ha dovuto crescere enormemente per stare al passo con quanto accade oggi. L'uso dei dati ha cambiato completamente le funzioni di finance: in un’azienda nulla può più essere gestito in maniera istintiva, tutte le decisioni, ad ogni livello, sono data driven e finance ha proprio il compito di mantenere questa disciplina. Dal CFO in giù, tutti devono non tanto saper leggere i dati ma saper fare le domande giuste agli analisti e ai data analyst per portare tutte le funzioni a decisioni basate sui numeri. Conoscere gli aspetti commerciali è un plus prezioso per chi lavora in finance. Per questo, nei miei team, cerco di mescolare specialisti dei numeri con profili meno tecnici.
In un’intervista lei ha detto che: “La funzione finanziaria riesce a rispondere a domande anche di natura sociale importante”. Qual è il contributo di un CFO alla strategia ESG di un’impresa?
I principi Esg rappresentano una grande opportunità per tutto il mondo finance perché offrono la possibilità di allineare gli interessi economici degli investitori a quelli di tutti gli stakeholder e della società. Inoltre, sono un elemento di attrazione importante. Soprattutto i giovani sono molto sensibili a questi temi. Come Vodafone ci troviamo in prima linea nella trasformazione della società e abbiamo davvero la possibilità di dare forma al purpose che è da sempre il cuore dell’azienda. Lo sviluppo dei servizi di mobile money, per esempio, sta realizzando impatti importanti in Africa, aprendo l’accesso ai servizi finanziari a popolazioni che non avevano un sistema bancario. Dal trasferimento di soldi tra smartphone al pagamento degli stipendi, quasi il 50 per cento del Pil dei paesi africani in cui operiamo transita sulla nostra piattaforma, che è dunque stata uno stimolo di crescita e ha aperto l’accesso all’economia in questi Paesi.  
Tra tutti i ruoli manageriali, in quello di CFO si registra ancora il maggiore gender gap. Sulle prime 100 aziende dell’indice FTSE solo 15 hanno una donna in questa posizione. Che spiegazione si è data lei di questo dato e che tipo di iniziative ha messo in atto per colmare il divario?
C'è ancora molto da fare nelle aziende da questo punto di vista, ma credo che l’aspetto più complesso da cambiare sia il cosiddetto unconscious bias, ovvero il pregiudizio implicito che è presente in tutta la società. Le caratteristiche di leadership alla luce delle quali sono valutate le donne, e in base alle quali molte si confrontano, sono disegnate su profili maschili. E finché sarà così il cambiamento sarà lento e faticoso. Tuttora in molte imprese, anche quando si interviene a favore delle donne, le si spinge ad assumere comportamenti e skills dei modelli maschili. Serve invece cambiare il paradigma dalla base, cominciando dai giovani. Con il programma di mentoring che ho fondato insieme a una trentina di donne CFO delle grandi multinazionali europee, stiamo selezionando e formando le prossime generazioni di manager di Finance, mettendo a disposizione il nostro tempo e le nostre esperienze. È un progetto gratificante e che consente uno scambio biunivoco, perché anche noi assorbiamo novità, entusiasmo e stimoli da questi incontri. Inoltre, è un progetto che sta ispirando già iniziative analoghe. Proprio durante la serata di premiazione in Bocconi mi hanno avvicinato tre giovani manager che vogliono replicare questa forma di mentoring nell’ambito dell’Asset Management dove, se possibile, la presenza femminile è ancora più esigua.
 

Laureata al DES Bocconi nel 1988, Margherita Della Valle è l’attuale Chief Financial Officer ed Executive Director di Vodafone Group. Entrata in Omnitel alla sua fondazione nel 1994, ha ricoperto diversi ruoli all’interno della società fino ad arrivare alle posizioni apicali in Finance. “Devo molto all’esperienza vissuta in Bocconi e in particolare al DES che, all’epoca, era un corso assolutamente nuovo”, racconta la manager Alumna dell’anno 2022. “Eravamo come una classe, avevamo un rapporto molto stretto con i professori e anche tra di noi. E poi c’era una combinazione ideale tra discipline umanistiche e scientifiche che a quell'età è molto importante per aprire la mente in tutte le direzioni. L’aspetto più importante fu proprio questo: non aver studiato un mestiere ma aver costruito una professionalità”. Eletta Chairman di 100 Group, l’associazione che riunisce i CFO del FTSE 100, Della Valle è oggi una delle sole 15 CFO donne nelle aziende del FTSE 100. È fondatrice di NXT GEN Women in Finance.

di Emanuele Elli

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