Kristina, felice di vivere un po' di normalita' a Milano
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Kristina, felice di vivere un po' di normalita' a Milano

A MARZO FUGGE DALLA SUA CASA IN UCRAINA PER LA SECONDA VOLTA NELLA SUA VITA E ORA SI TROVA IN BOCCONI GRAZIE AL PROGRAMMA PER ACCOGLIERE STUDENTI RIFUGIATI

Dopo aver perso tutto, a marzo, per la seconda volta in otto anni, Kristina Rossoshanska, 20enne ucraina, è contenta oggi di potere vivere un po' di stabilità a Milano, accolta come visiting student dalla Bocconi, parte dell’iniziativa dell’ateneo per accogliere rifugiati. Nativa di Lugansk, Kristina vide per la prima volta l’arrivo dell’esercito russo nel 2014, a 12 anni, con il lancio dell’offensiva che vedrà poi la regione occupata dai russi è dichiarata Repubblica Popolare di Lugansk.

“I miei genitori capirono che la situazione poteva peggiorare e così misero me e mia sorella su un treno per Kiev. Dovetti abbandonare la mia città natale e non sono mai più riuscita a tornare. Ero piccola ed è stata dura sentirsi per la prima volta così insicura”, racconta Kristina.

Dopo due mesi giunsero anche i genitori e la famiglia si ambientò nella sua nuova vita a Kiev. Karina concluse gli studi scolastici e nel 2019 si iscrive alla facoltà di Relazioni Internazionali presso l’università di Kiev. Felice in questa nuova esperienza, Kristina vede però la sua vita nuovamente travolta a fine febbraio di quest’anno quando la Russia inizia l’invasione dell’Ucraina.  

“Nei mesi precedenti, in cui si minacciava un attacco, io ero convinta che non sarebbe successo  niente. Al massimo una nuova guerra nei territori occupati. Invece la guerra arrivò presto anche a Kiev e fu terribile,” racconta Kristina. “Io abitavo vicino all’aeroporto, che era uno dei bersagli più martoriati. In quelle settimane non si dormiva e si andava spesso nei rifugi, avvisati da un app sul telefono. La gente faceva provviste e nei supermercati non si trovava niente. E Putin diceva che voleva prendere Kiev rapidamente. Avevo paura”.

E così i genitori decidono che fosse più sicuro spostare nuovamente i figli. Il 4 marzo Kristina si trova nuovamente su un treno con sua sorella, questa volta con destinazione Austria.

“Dopo otto anni mi trovo di nuovo a sfuggire da una guerra, salutare i miei genitori e con tutta quell’incertezza riguardo al mio futuro. È stata dura” racconta Kristina. “Sono grata che abbiamo trovato ospitalità presso una famiglia gentilissima. Ma intanto leggevo le notizie che giungevano da casa, cosi preoccupanti, e dalla app continuavano a suonare i richiami di andare nei rifugi”.

Ad agosto la sorella rientra a Kiev per delle pratiche relative ai suoi studi e Kristina deve pensare ai suoi prossimi passi. “Avevo degli amici ucraini in Bocconi che me ne avevano parlato bene e poi ho saputo del programma per accogliere i rifugiati. Ho fatto domanda e ho ricevuto grande aiuto dallo staff con tutti i miei documenti”.

E così Kristina giunge in Bocconi, una dei 4 studenti ucraini accolti come visiting students in questi mesi, con l’obiettivo di consentire loro di continuare i propri studi e di non abbandonare l’esperienza universitaria, con tasse, pasti e accomodation a carico dell’Università. Come visiting student, Kristina seguirà quest’anno a scelta circa 10 corsi del curriculum Bocconi, sostenendo esami alla fine, che saranno poi riconosciuti dalla sua università a Kiev.
 
“Sono cosi grata per questa opportunità e il sostegno ricevuto. In tutta questa incertezza e così bello potere comunque portare avanti i miei studi. A Kiev oggi l’università si fa online – qui è così bello invece fare tutto in presenza e poter socializzare con i compagni. Spero comunque poi di potermi laureare a Kiev e che, un giorno, il mio futuro sarà nuovamente lì in Ucraina…”

di Tomaso Eridani

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