Gli algoritmi che discriminano
SE NON ADEGUATAMENTE COSTRUITI E CONTROLLATI, GLI ALGORTIMI POSSONO APPRENDERE ANCHE CIO' CHE NON DOVREBBERO, COME I PREGIUDIZI. SI PARLA DI BIAS ALGORITMICI E NE DISCUTE IN QUESTA PUNTATA LUCA TREVISANL’intelligenza artificiale fa passi da gigante e il numero di strumenti che se ne servono aumenta di giorno in giorno. In tutti i settori: dal lavoro alla sicurezza passando per la sanità. Gli algoritmi sono sequenze automatiche di istruzioni, ma non sono immuni dai nostri difetti. Anzi: li replicano. E le conseguenze possono essere gravi e discriminatorie. Per questo è indispensabile pensare alle possibili soluzioni al problema rappresentato dai cosiddetti «bias algoritmici». Ne discutiamo con Luca Trevisan, professore di Informatica all’Università Bocconi
di Andrea Celauro