Sara senza limiti
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Sara senza limiti

LA VENTENNE STUDENTESSA DEL CLEACC TRA I VINCITORI DI UN CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA A PARIGI. MA IL PREMIO NON E' CHE L'ULTIMO DI NUMEROSI RICONOSCIMENTI E LA SUA RACCOLTA D'ESORDIO SI APRE CON LA PREFAZIONE DEL POETA ALESSANDRO QUASIMODO, FIGLIO DI SALVATORE

“Una mattina, ero in attesa di fare delle analisi, ho preso il taccuino e scritto ‘Se fossi una farfalla’. Da piccola scrivevo racconti, poi ho sentito il bisogno di condensare e di cristallizzare le parole. Nella poesia ogni parola ha un peso, ogni parola conta”. In quel momento Sara D’Aniello, ventenne di Fondi (Latina) al secondo anno del Cleacc Bocconi, non sapeva ancora che quei versi avrebbero dato il là a una passione che l’ha portata a primeggiare in 13 concorsi letterari italiani e internazionali (e ad avere riconoscimenti in altri 25). L’ultimo in ordine di tempo, proprio nei giorni scorsi, è stato il primo premio nella sezione ‘studenti stranieri nel mondo’ al concorso internazionale di Parigi ‘Poésie en Liberté’, patrocinato dal governo francese.

“Ho vinto con una poesia che si intitola Alzheimer”, racconta la studentessa Bocconi. Versi che affrontano uno dei temi preferiti di Sara, la finitezza dell’uomo. “Preferisco evitare i temi più ricorrenti, come l’amore, o, se li affronto, cerco di farlo in modi meno consueti. Sono più affascinata dalla crudezza dei limiti, come quelli della memoria che scompare con la malattia”. I limiti, o meglio, l’assenza di essi, erano anche i temi di quella prima poesia sulla libertà (la ‘Farfalla’) che dedicò ai suoi nonni e che fu a tal punto apprezzata nella sua zona da diventare una scultura nella piazzetta della Lettura di Monte San Biagio. Da lì, la partecipazione ai primi concorsi.

Oltre ai vari riconoscimenti, oggi Sara ha all’attivo anche l’iscrizione nell’Enciclopedia dei poeti italiani contemporanei e una sua raccolta di versi pubblicata nel 2019, Effetti collaterali, la cui prefazione riporta la firma di Alessandro Quasimodo, figlio del celeberrimo poeta di Ed è subito sera e autore lui stesso. Tuttavia, non è la poesia l’unico fulcro della vita di Sara. “Suono la batteria da undici anni, da cinque faccio pugilato – l’ho fatto anche a livello agonistico – e ogni anno cerco di dedicarmi anche al volontariato”, racconta. Le ultime esperienze? “A febbraio presso l’associazione di salute mentale ‘Aiutiamoli’ e questa estate con i bambini del Centro estivo organizzato dall’Arci Bellezza di Milano, vicino alla Bocconi”.

Già, la Bocconi. Anche questa, una scelta precisa: “Cercavo un corso di laurea che potesse unire materie scientifiche e tecniche con materie umanistiche. Se non fossi entrata al Cleacc sarebbe stato un problema, perché non volevo studiare solo economia ma desideravo unire i due mondi”.

L’Alzheimer

Nonna,
lo so,
fa male.
Fa male amare una persona
e non sapere chi sia.
Ed essere baciata dalle stesse labbra
per te diverse.
Fa male vedere intorno gente di una vita
appena conosciuta.
Fa male non saper di diventare,
ma essere solo nel momento.
Fa male, lo so, vivere di ricordi instabili,
un po’ accartocciati
che il vento porta via dalle tue radici con foga.
Nonna, lo so che
per te siamo solo sagome di
treni partiti per sempre
e tutte le emozioni che hai provato
sono rotaie spezzate.
Lo so,
nella tua mente siamo solo ombre grigie di forme vuote.
Lo so,
fa male non sapere di aver vissuto,
ma io nel tuo sguardo vedo ancora tutti i nostri ricordi,
ricorderò e vivrò anche per te nonna,
promesso.
 

di Andrea Celauro

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