Un sostegno multiforme
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Un sostegno multiforme

ESSERE AL FIANCO DEGLI STUDENTI, INVESTIRE NELLA RICERCA E NELLA DIDATTICA, SVILUPPARE IL PROPRIO CAMPUS: L'UNIVERSITA' BOCCONI PUO' FARLO ANCHE GRAZIE AL SUPPORTO DI PARTNER ISTITUZIONALI E DI MOLTISSIMI ALUMNI. ECCO DIECI STORIE DI SINGOLI E AZIENDE CHE HANNO SCELTO DI PUNTARE SULLA FORMAZIONE DELLE NUOVE GENERAZIONI.

Alice Bordini
Una mano alla ricerca per un mondo più sostenibile

“Quando mi sono resa conto della dimensione del cambiamento climatico, ho deciso di dedicare le mie energie per contribuire a risolvere il problema”. Così l’alumna Alice Bordini sintetizza il desiderio che l’ha spinta, circa otto anni fa, a orientare il proprio impegno verso la sostenibilità. Un impegno che oggi la vede in prima linea su questi temi occuparsi di investimenti sostenibili per l’autorità di regolamentazione finanziaria nel Regno Unito FRC, il National Trust, la ong legale ClientEarth e come consulente in politica di finanza sostenibile alla House of Commons. E che l’ha vista, nel 2019, scegliere proprio la lotta al cambiamento climatico come oggetto del proprio sostegno all’Università Bocconi. Insieme al marito Lawrence Staden, infatti, Alice Bordini ha deciso di finanziare il Centro di ricerca GREEN della propria alma mater e in particolare i progetti di ricerca seguiti da Valentina Bosetti, professore di economia del clima: “La lotta ai cambiamenti climatici è la più grande sfida della nostra generazione e ritengo che finanziare la ricerca sia il modo migliore di investire dei fondi".
 
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Laurea Clefin nel 1997 con una tesi sui modelli stocastici dei mercati finanziari calmierati, Alice Bordini ricorda bene i suoi anni in Bocconi e in particolare come quella tesi di matematica finanziaria realizzata con Lorenzo Peccati le abbia aperto a Londra “le porte di quello che allora era ancora un mondo semi-sconosciuto: quello degli hedge funds”. Oggi, dopo una carriera passata negli investimenti finanziari e con una sua società (GLC Advisors), Alice Bordini è membro dell’Advisory Panel del Financial Reporting Council (FRC) del governo britannico, dell’Investment Committee del National Trust, ed è consulente di ClientEarth. Inoltre è nell’Advisory Council dell’All-Party Parliamentary Group on Sustainable Finance del Parlamento.
 
Fondazione Achille e Giulia Boroli
Per l’Europa e per i giovani
“Mio padre aveva due interessi molto forti: la formazione dei giovani e l’Europa, di cui era un convintissimo sostenitore fin dalle origini”: basta questa frase ad Andrea Boroli, alumnus e vicepresidente della Fondazione nata nel 1998 in memoria di Achille e Giulia Boroli, per sintetizzare lo spirito che dal 2006 spinge la Fondazione a sostenere l’Università Bocconi attraverso una numerosa serie di progetti e iniziative. Dalle borse di studio e i premi di laurea per i giovani bocconiani all’intitolazione delle Bocconi-Boroli lecture sui temi dell’Europa, dall’iniziativa Europeans del 2015-2018 all’istituzione della Cattedra Achille e Giulia Boroli in studi europei assegnata a Gianmarco Ottaviano, fino alla più recente iniziativa ‘Generazione EU’ promossa con Repubblica@Scuola e dedicata ai ragazzi delle scuole superiori, in tutti i progetti supportati dalla Fondazione si ritrova quell’amalgama speciale che lega lo sviluppo culturale dei giovani e la promozione dello spirito europeo. “Mio padre era convinto che l’Europa avrebbe potuto correggere molti dei difetti italiani e noi oggi continuiamo nel sostegno di questa idea, anche nei momenti recenti e più difficili, quando, anche nel nostro paese, varie correnti di pensiero l’hanno contrastata”.

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Vicepresidente della Fondazione Achille e Giulia Boroli e membro del board of directors del gruppo editoriale De Agostini, Andrea Boroli si è laureato all’Università Bocconi nel 1976 “con una tesi sull’analisi del mercato dell’editoria rateale”, racconta. “Durante gli anni di studio mi sono interessato in particolare alle materie legate allo sviluppo dell’industria italiana e alla storia economica”. Oggi, vicino all’alma mater attraverso la Fondazione, sottolinea il ruolo dell’Università “nell’essere stimolo e precursore di certi temi nella società”.
 
Assicurazioni Generali
Sostenere l’istruzione favorisce tutta la comunità
Qualità dell’istruzione. È questo il concetto chiave che, negli ormai 25 anni di partnership con l’Università Bocconi, ha sempre mosso Assicurazioni Generali nel voler sostenere lo sviluppo dell’Ateneo. E che, per esempio, ha portato nel 2017 all’istituzione della Generali Chair in Insurance and Risk Management assegnata al professor Stefano Rossi, o ancora alla promozione dello studio delle materie STEM tra le ragazze con l’intitolazione di una borsa di studio (esonero parziale) ‘Generali 4 Girls in STEM’, assegnata a Clara Marioni, studentessa del corso di laurea in Data Science and Business Analytics. “Contribuire all’istruzione di qualità all’interno delle comunità in cui opera è un tema che rientra nel purpose di Generali”, spiega Monica Possa, alumna oggi Group Chief Hr & Organization Officer di Generali. “L’eccellenza delle Università si regge sulla qualità dell’insegnamento e della ricerca, che a loro volta creano il tessuto necessario all’attrattività dell’ateneo”. In questo senso, “Mi piace molto il motto che la Bocconi si è data, ‘Knowledge that matters’, perché è proprio questo il punto: incentivare il sapere che non è fine a se stesso, ma che è utile al progresso della comunità”.

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Monica Possa, Group Chief Hr & Organization Officer di Assicurazioni Generali, si è laureata in economia internazionale al Des nel 1989 con Fabrizio Onida. “La tesi? Sui modelli di commercio internazionale nei mercati imperfetti”. Ed è proprio il potere della modellizzazione che, a ripensare agli anni dell’Università, la manager ricorda come uno degli elementi che più di tutti le sono rimasti dentro: “Più che le nozioni, il vero lascito della Bocconi sono la curiosità e gli strumenti potentissimi per capire il mondo che mi ha fornito. Modelli e strumenti che consentono di ragionare su problemi complessi e trovare soluzioni”. A questo proposito, il pensiero “va alle lezioni di Angelo Guerraggio: nonostante fossi arrivata in Bocconi dal liceo classico digiuna di matematica, mi ha insegnato il grande valore di questa disciplina per affrontare i problemi con logica e rigore”.
 
BNL BNP Paribas
Un aiuto per mettere al centro le persone
“Mettere la persone in grado di potersi esprimere al meglio, dando a tutti una chance, è parte del dna del nostro Gruppo”, spiega Andrea Munari, presidente di BNL BNP Paribas e ceo di BNL fino ad aprile 2021. Nel caso dello stretto rapporto di partnership con la Bocconi, il sostegno delle iniziative dell’Università ha preso la forma, in particolare, del supporto della faculty e della ricerca, con l’istituzione, nel 2017, della BNP Paribas Chair in Marketing and Service Analytics della quale è titolare Andrea Ordanini. La cattedra è nata per studiare l’evoluzione della customer experience nel settore dei servizi: “Il fine ultimo”, continua Munari, “è quello di rendere più facile la vita delle persone. Con Ordanini stiamo quindi studiando i modi in cui, nei servizi bancari, sia possibile rendere più semplice e autentica l’esperienza dei clienti”. Membro del programma Partner per lo sviluppo, BNP Paribas è attivamente coinvolta nella vita della Bocconi attraverso il Comitato di Sviluppo e il Comitato di Coordinamento: “Teniamo molto ai temi legati all’education. Crediamo che aiutare l’Università a svilupparsi sia un impegno fondamentale, perché è fondamentale il ruolo di ascensore sociale che essa rappresenta”, conclude Munari.

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“Sono un accidental banker”: così si descrive Andrea Munari, alumnus, presidente di BNL BNP Paribas e former ceo di BNL (ha passato il testimone a un’altra bocconiana, Elena Patrizia Goitini). “Al mondo finanziario sono arrivato in un secondo momento. In realtà ho cominciato nel manufactoring”, racconta. Laureato nel 1989 in economia politica con una tesi sulla duration dei portafogli di investimento, “concetto che allora stava solo cominciando ad evolversi”, della Bocconi ricorda l’amore-odio per gli aspetti più prettamente quantitativi: “Per me che venivo dal Liceo Classico, erano gli aspetti più ostici. Tuttavia, è un approccio che ho apprezzato molto dopo e che mi è stato utile nella mia carriera”.
 
Mariafrancesca Carli
Da New York, alla guida degli amici della Bocconi
Mariafrancesca Carli, Managing Director BDT & Company a New York, ricorda con una certa nostalgia i suoi anni nel campus dell’Università Bocconi, allora decisamente più piccolo, ma che già proponeva agli studenti una vita intensa, fatta di rapporti stretti tra loro e con i professori. Forse è anche grazie a quel ricordo che, tra i modi in cui sostiene l’Università Bocconi, ha scelto in particolare l’intitolazione di un’aula del nuovo edificio di via Sarfatti 10, progettato dallo studio giapponese SANAA. “Si tratta per la Università Bocconi di un investimento significativo, che testimonia l’ambizione a mantenere una posizione di leadership in Italia e all’estero”, spiega l’alumna. “Il campus Bocconi è all’avanguardia e rappresenta un unicum. Un modo in più per incentivarne l’internazionalizzazione attraendo studenti e professori dall’estero”. Studentessa anche alla Sloan School of Management del MIT, oltre che da anni residente negli Usa, Mariafrancesca Carli ha ben presente l’importanza di un campus per un’Università. Tra l’altro, proprio da New York, sostiene la Bocconi anche attraverso la sua attività di presidente del Board of Directors di Friends of Bocconi, la Charity che promuove i progetti della Bocconi in Usa.

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In finanza fin dalla laurea, Mariafrancesca Carli è Managing Director BDT & Company ed è stata Managing Director di Goldman Sachs e di JP Morgan a Londra e a New York. Presidente del Board of Director della Friends of Bocconi, ha sempre mantenuto un forte legame con la sua alma mater: “La Bocconi è stato il momento più formativo della mia vita accademica, ma anche di grande crescita personale. Gli anni dell’Università sono anni incredibili in cui si gettano le basi del proprio futuro”. Laureata nel 1988 in economia politica con Mario Monti come relatore della tesi, ha un ricordo preciso di quel giorno in cui proprio l'attuale presidente Bocconi l'ha proclamata dottoressa: “È stato un giorno indimenticabile di soddisfazione e realizzazione di un grande sogno”.
 
Enel e Enel Foundation
Una partnership che dà energia alla ricerca
Partner sostenitore e membro del programma Partner per lo sviluppo della Bocconi, il Gruppo Enel ha sempre concentrato il proprio sostegno all’Università nell’ambito di vari programmi di supporto agli studenti (tra gli altri, Bocconi Merit Award, esoneri Master Mager – oggi Masem –, Master Maac, Master Mafinrisk, esoneri parziali MBA full time) e della ricerca sui temi dell’energia, della mobilità sostenibile e della digital transformation. Bocconi è infatti uno dei partner accademici del Gruppo Enel nell’ambito del programma We4U (World energy for Universities), che ha il fine di assicurare un dialogo costante e multidisciplinare tra impresa e accademia focalizzato sulle sfide della transizione energetica. “Questo programma vede la partecipazione di un ristrettissimo gruppo di 14 delle migliori università al mondo. Tra queste, oltre a Bocconi, il MIT, la Columbia University e Berkeley” spiega Ernesto Ciorra, Chief Innovability Officer di Enel e General Manager di Enel Foundation. “Questo network vuole stimolare la collaborazione tra le università. L’obiettivo è sviluppare insieme capitale intellettuale”. Un sostegno trasversale e ad ampio spettro, dunque, quello che dal 2007 proviene da Enel ed Enel Foundation.
 
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Ernesto Ciorra, alumnus Bocconi e General Manager di Fondazione Enel, è Chief Innovability Officer di Enel dal 2014. Si è laureato con una tesi intitolata “La pubblicità trasgressiva: analisi storica, interpretazione sociologica ed implicazioni manageriali” ed è proprio la commistione di temi e l’approccio interdisciplinare che ha apprezzato dei suoi anni in Bocconi: “I docenti non erano ‘monotematici’, erano persone di profonda cultura”. Così, “Ricordo le discussioni di poesia con Gianguido Scalfi, che era professore di diritto privato, o di filosofia con Gabriele Troilo, che insegnava marketing”. Non solo: “Le visite in azienda e i casi aziendali. Allora, negli anni Novanta, nessuno dei miei colleghi di altre università aveva la possibilità di lavorare su casi concreti”.
 
Eugenio Morpurgo
Un sostegno a tutto tondo
Ha contribuito negli anni a diversi progetti di sostegno degli studenti, per esempio attraverso il Bocconi Alumni Scholarship Fund, ha contribuito alla recente creazione delle borse di studio in memoria dell’ambasciatore italiano e alumnus Bocconi Luca Attanasio, ha intitolato ai propri genitori, nel 2020, una delle aule studio della biblioteca. Il supporto all’Università Bocconi di Eugenio Morpurgo, Founding Partner and CEO Fineurop Soditic, ha preso negli anni forme e modalità diverse, ma sempre secondo un unico filo conduttore: “Concepire il give-back non come pura restituzione ma come gioia di essere di nuovo parte di un gruppo che condivide gli stessi valori”. Negli ultimi anni, di conseguenza, oltre al supporto attraverso le donazioni Morpurgo si è messo a disposizione in diversi ruoli istituzionali nella comunità di alumni. L’ultimo di questi, la nomina a Chair del Comitato Fundraising Alumni Bocconi all’interno del Consiglio Direttivo della Community, creato proprio quest’anno. Non solo: “Credo di avere il record di fedeltà ai dinner speech organizzati dalla comunità BA!” racconta scherzando.

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Founding Partner and CEO Fineurop Soditic, società di consulenza in corporate finance, Eugenio Morpurgo ha un ricordo ben preciso legato ai suoi anni in Bocconi (nella quale oggi ha una docenza a contratto): “Quell’esame di lingua all’Aiesec insieme a un collega che mi permise poi di fare uno stage a Stoccarda alla Confindustria tedesca, dove poi conobbi la persona che mi introdusse nel mondo in cui lavoro oggi”. Tempo fa, mettendo ordine tra le cose dei suoi genitori, ha ritrovato la medaglia che si consegnava agli studenti che prendevano la lode: “Non la vedevo praticamente da allora, da quando nel 1984 mi sono laureato con una tesi sulle direttive CEE per la trasparenza delle relazioni finanziarie tra stati e imprese pubbliche”.
 
Massimo Della Ragione
Che l’Università sia davvero una scelta possibile
È quando ha ricevuto una lettera in cui lo studente che aveva sostenuto gli comunicava di essersi laureato e di aver trovato un lavoro che Massimo Della Ragione, Co-Head di Goldman Sachs in Italia, alumnus e professore di investment banking in Bocconi, ha capito di aver fatto la scelta giusta. “Ho supportato il programma Una scelta possibile dell’Università perché l’accesso all’istruzione, dopo la salute, è il bene primario”, spiega Della Ragione, che ha contribuito al programma insieme alla moglie Valentina Pan, anche lei bocconiana. “Quando ho letto le parole di Christian, ho capito che il nostro supporto aveva davvero funzionato”. Perché, come dice lui stesso, quando si tratta di sostenere anche economicamente un’istituzione, “bisogna che questa sia organizzata nel riceverla e trasparente nell’utilizzarla. Bisogna potersi fidare che il sostegno sia investito in ciò che viene proposto. In Bocconi ho trovato esattamente questo”. Motivo per cui, anche nel 2021 Massimo Della Ragione ha deciso di rinnovare il proprio impegno nel supportare lo sviluppo degli studenti Bocconi attraverso il finanziamento di un esonero totale per uno studente del triennio.

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Co-Head di Goldman Sachs in Italia e Country Coordinator for the Italian business, professore Bocconi e Head of Digital Tech Vertical dell’acceleratore Bocconi for Innovation, Massimo Della Ragione si è laureato in Bocconi nel 1989, in economia aziendale. Di quegli anni ricorda il fascino della vita universitaria, ma anche “il misto di creatività e disciplina” che la Bocconi rappresentava. “Potevi organizzarti lo studio come volevi, ma questa libertà era inquadrata in un organizzatissimo sistema di esami durante l’anno”. Grazie alla tesi sui bilanci consolidati, il primo stage in Montedison: “Quando però arrivò Ferruzzi Finanziaria, tagliò le spese e lo stage non si trasformò in assunzione”. Così, l’arrivo al Credito Italiano, dove, con le successive privatizzazioni “cominciai con l’investiment banking e da lì con la mia carriera”.
 
Simona Maellare
Nel nome delle donne (in finanza)
Un sostegno con un obiettivo preciso, quello dell’alumna Simona Maellare, oggi Global Co-Head of Alternative Capital Group presso UBS: promuovere la presenza femminile nella finanza, sfatando uno dei miti che circola nell’ambiente, ovvero che questo sia un lavoro da uomini. Simona ha sostenuto nel 2018 la studentessa Valentina Fregnani, da poco laureata in Finance, e ha rinnovato il suo impegno nel 2020, supportando il percorso accademico di Alice Cairoli, attualmente on campus nello stesso master of science. “La cosa che più mi ha resa orgogliosa non è stata tanto il poterne sostenere il percorso”, racconta l’alumna ripensando in particolare a Valentina, già nel mondo del lavoro. “Piuttosto, poterla guidare e indirizzare al momento della laurea, per consentirle di trovare la sua strada al meglio”. Un’attività di mentoring “che l’ha aiutata a spiccare il volo”. A sua volta, anche Simona si sente grata alla sua Università e ricorda il momento in cui, a Londra qualche anno fa, il rettore Gianmario Verona le raccontava i progetti di sviluppo della Bocconi. “Voglio sostenere l’Università in maniera concreta”, spiega. “La Bocconi ha una funzione sociale molto importante che va incentivata”.

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“Alla Bocconi ho avuto una carriera accademica molto teorica”, racconta Simona Maellare, Global Co-Head of Alternative Capital Group di UBS, laureatasi nel 1994 in economia politica con Francesco Giavazzi e Francesco Corielli (la tesi verteva sui canali di trasmissione della politica monetaria) e poi perfezionatasi all’allora corso ‘Master in Economics’ nel 1995. “Durante L’università ho sempre pensato di voler fare un PhD in Economics, poi, quando ho avuto un offerta da JP Morgan per fare investment banking, ho capito che era quella la mia strada”. Nel suo curriculum, insieme alla vicepresidenza di JP Morgan a Londra e all’esperienza di 8 anni da managing director del branch londinese di Bank of America Merrill Lynch, un’attività di 7 anni nel top management in UBS fino al ruolo ricoperto oggi.  
 
Riccardo Monti
In prima linea tra gli alumni
Anche quando ha lasciato la carica di presidente della Bocconi Alumni Community, Riccardo Monti ha continuato a sostenere l’Università: in coppia con la moglie Vittoria (“Siamo un team, facciamo tutto insieme”) ha scelto di intitolare un esonero totale per uno studente del biennio. Ma questa dell’alumnus, managing director di Boston Consulting Group e presidente della Bocconi Alumni Community fino all’ingresso di Silvia Candiani, non è che l’ultima di una lunga serie di donazioni ai programmi a sostegno degli studenti e in particolare ai fondi intitolati dagli Alumni e legati alle iniziative di raccolta fondi promosse nell’ambito della Community. Tra questi, in particolare, l’MBA Reunion Scholarhip Fund: “Chi sceglie di frequentare un Mba sviluppa un forte senso di appartenenza verso l’Università che lo ospita. Uno spirito di corpo che ci ha dato l’idea di raccogliere fondi per una intera borsa per uno studente”, spiega Monti ricordandone la genesi. Sostegno personale all’iniziative dell’Università e promozione della cultura del give-back attraverso i suoi diversi ruoli istituzionali tra gli alumni, dunque: “Ciò che mi ha sempre orientato”, conclude Riccardo Monti, “è stato l’impegno affinché anche altri avessero la possibilità di accedere a un percorso come il mio”. 

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Laurea in ingegneria al Politecnico di Milano, quattro anni e mezzo di lavoro, poi la scelta di frequentare l’Mba 14 di SDA Bocconi: “Senza di esso non sarei arrivato alla consulenza”, racconta Riccardo Monti, managing director e senior partner di Boston Consulting Group. “Io progettavo ponti, possedevo un profilo professionale molto tecnico, ma mi mancavano gli strumenti manageriali. L’Mba mi ha consentito di completare il mio percorso”. Il legame di Riccardo Monti, da allora non si è praticamente mai interrotto e, anzi, lo ha visto ricoprire diversi ruoli istituzionali all’interno della comunità di alumni: è stato l’ultimo presidente dell’Amsda, l’associazione degli alumni SDA, è stato prima vicepresidente poi presidente della BAA e infine presidente della Bocconi Alumni Community fino al 2020.

Una formazione inclusiva e di qualità è il prodotto di una comunità: leggi qui l'intervista a Bruno Busacca, prorettore per lo sviluppo e per le relazioni con gli alumni.

Leggi le 10 stories sul magazine viasarfatti25


di Andrea Celauro

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