Una comunita' inclusiva e aperta, al servizio della societa'
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Una comunita' inclusiva e aperta, al servizio della societa'

CATHERINE DE VRIES ASSUME LA NUOVA POSIZIONE DI PRORETTORE PER LA DIVERSITA' E L'INCLUSIONE, CON L'OBIETTIVO DI COLTIVARE ULTERIORMENTE UNA COMUNITA' BOCCONI CON BACKGROUND E PUNTI DI VISTA DIVERSI PER CONTRIBUIRE A GUIDARE L'INNOVAZIONE

Promuovere la diversità e l'inclusione come principi fondamentali per promuovere una comunità aperta che può portare benefici alla società in generale. Questi gli obiettivi di Catherine De Vries, full professor del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, che è stata appena nominata prorettore per la Diversità e l’Inclusione, una nuova posizione all'interno del Comitato Rettorale che sosterrà Gianmario Verona nel suo terzo mandato.
 
Originaria dei Paesi Bassi, ha lavorato per quasi dieci anni nel Regno Unito (Università di Oxford e Università dell'Essex) fino al 2018, quando è diventata Westerdijk Chair & Professor Political Behaviour presso la Vrije Universitieit Amsterdam. A gennaio è entrata a far parte del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali della Bocconi, insegnando European Politics e Public Opinion and Media e continuando il suo lavoro di ricerca.
 
"Il mio lavoro si concentra sulla politica europea e sulle sfide che il continente europeo deve affrontare, come l'euroscetticismo, il populismo, la frammentazione politica e questioni relative alle migrazioni, come le rimesse", spiega. A giugno ha pubblicato un libro sugli imprenditori politici, "che scuotono la politica, creando un cuneo nella tradizionale divisione destra-sinistra", e alla fine dello scorso anno ha ricevuto un ERC Grant per il suo progetto di ricerca LOSS (Narratives of Loss: Unravelling the Origins of Support for Socially Conservative Political Agendas) che indaga il legame tra le difficoltà economiche e il consenso ai partiti di estrema destra.
 
"La prospettiva europea è stata un fattore importante nella scelta della Bocconi. È un luogo ideale per studiare l'Ue con molti ottimi accademici che lavorano sull'argomento e in generale è un ambiente accademico molto aperto che punta all'eccellenza", dice. La sua integrazione in Bocconi e a Milano, peraltro, ha risentito molto dell'emergenza COVID19: "Sei settimane dopo il mio arrivo siamo andati in lockdown. Ma in tempi di crisi si conosce davvero il cuore di una comunità e devo dire che ho avuto grande sostegno e generosità da parte dei miei colleghi bocconiani e anche dei milanesi in generale. Un’introduzione difficile ma anche bella".
 
E ora il nuovo ruolo di prorettore per la Diversità e l’Inclusione, nato anche dalla sua esperienza come Chair del Comitato per la Diversità dell’European Political Science Association (EPSA) che ricopre dal 2018. "Ho lavorato per aumentare la diversità e l'inclusione nell'agenda dell'associazione e dei suoi membri, sia nella loro esperienza professionale che nel loro lavoro accademico. L'argomento mi sta molto a cuore, essendo diventata professore a Oxford all'età di 33 anni quando non c'erano molte donne in tali posizioni, e voglio restituire qualcosa alla comunità accademica, contribuendo a far sì che la diversità e l'inclusione diventino principi fondamentali".
 
"Credo che l'integrazione di background e punti di vista diversi sia vitale come motore dell'innovazione, soprattutto in questi tempi difficili in cui dobbiamo rivedere tanti aspetti della nostra economia, della società e dell'ambiente. Tempi in cui, ad esempio, dobbiamo rivedere il tipo di accesso che i gruppi minoritari hanno al sistema sanitario, che i bambini svantaggiati hanno ad un sistema scolastico a distanza", dice.
 
Una convinzione che sarà parte integrante del suo approccio al suo nuovo ruolo. “Vogliamo costruire un campus che faccia leva su diversi background per creare innovazione e coltivare l'eccellenza e che possa aiutare la società nel suo complesso. Dove la diversità e l'inclusione non sono solo parole, ma principi fondamentali. La Bocconi ha già fatto molto per essere così aperta agli studenti internazionali, per promuovere la mobilità sociale e per favorire una facoltà con background diversi, e su questo vogliamo costruire ulteriormente".

di Tomaso Eridani

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