Giustizia Europea, in gruppo il lockdown fa meno paura
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Giustizia Europea, in gruppo il lockdown fa meno paura

ELEANOR SPAVENTA, PREMIATA PER L'INNOVAZIONE DELLA DIDATTICA, TRASFORMA IL CORSO DI EU LAW IN UN'OCCASIONE DI APPROFONDIMENTO E DISCUSSIONE DI CASI. FINO A FAR PROCLAMARE LE SENTENZE AGLI STUDENTI

La materia, “EU Law”, è una delle più ostiche del corso di laurea in Giurisprudenza, “per la complessità dei temi che abbraccia e per la differenza, davvero grande, con il diritto nazionale. E poi è insegnata in lingua inglese”. Come se non bastasse, c’è stato anche il lockdown con le sue ricadute che obbligano a seguire le lezioni a distanza. Per ovviare a queste difficoltà, Eleanor Spaventa, professore ordinario presso il Dipartimento di studi giuridici della Bocconi, premiata dall’Università per l’Innovazione della didattica, ha inventato una formula che consente agli studenti di ripassare e approfondire in classe quanto fatto nella lezione precedente.
“Ho diviso gli studenti in gruppi, di una decina di persone ciascuno, seguiti da tutor o da teaching assistant, in cui devono risolvere un caso pratico che ho appositamente preparato per loro. Studiano il caso, preparano domande e ne discutono con il tutor. Per chi partecipa in maniera molto attiva possono esserci due punti in più all’esame”.
La partecipazione a questa attività è su base volontaria ma la quasi totalità degli studenti ha aderito. “Sono circa 230 quelli coinvolti, e per tutti c’è l’obbligo, una volta che hanno detto sì, di prendere parte a tutte e quattro le fasi in cui si articola il progetto” spiega Spaventa. “Il beneficio, oltre a consolidare quanto appreso in aula, è che questa modalità permette anche ai più timidi, quelli che in aula difficilmente prendono la parola, di esprimersi liberamente. Io incoraggio molto questo atteggiamento, voglio che tutti dicano la loro, anche sbagliando”.

Pur essendo un’iniziativa nata per fronteggiare il lockdown, Eleanor Spaventa è fermamente intenzionata a mantenerla attiva anche una volta tornati alla normalità: “Quando questo brutto periodo passerà, credo che varrà la pena continuare su questa strada. I vantaggi sono molti e soprattutto rappresenta una formula di didattica molto più partecipativa rispetto alla normale lezione frontale”.   

“E’ il primo approccio, dopo una serie di insegnamenti teorici, con un caso pratico”, spiega Livia Adamuccio, iscritta al corso di laurea in Giurisprudenza, “e rappresenta una tappa fondamentale nel nostro processo di apprendimento e di formazione. Riceviamo le informazioni sul caso da affrontare, che riguarda ovviamente la giurisprudenza comunitaria, circa una settimana prima della presentazione e abbiamo quindi il tempo di studiare e approfondire. Con questa modalità”, continua la studentessa, “tutti riescono a ritagliarsi un proprio spazio e a dare un contributo alla risoluzione del caso”.  

di Davide Ripamonti

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