Uno spartiacque a tre livelli
OPINIONI |

Uno spartiacque a tre livelli

L'ERA COVID19 RAPPRESENTA UNA DISCONTINUITA' NELLA STORIA CHE LASCERA' IL SEGNO SU SOCIETA', FAMIGLIA E INDIVIDUI INCIDENDO SULLA COESIONE SOCIALE, L'ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DEL RISCHIO E DELLE ALTRE GENERAZIONI. FENOMENI CHE RESTERANNO NEL TEMPO E CHE SARANNO OGGETTO DI STUDIO DEGLI SCIENZIATI SOCIALI

di Francesco Billari, Prorettore alle risorse umane, professore ordinario di demografia della Bocconi

Ci sono momenti storici che hanno una forte influenza sugli individui, sulle famiglie e sulle società. La pandemia di Covid19, e la sua diffusione nei primi mesi del 2020, a partire dalla Cina e dall'Asia orientale, passando per l'Europa meridionale verso il resto del mondo, sarà uno di questi momenti - uno spartiacque. La storia farà riferimento all'era post-crisi covid, e gli studiosi, in particolare gli scienziati sociali, cercheranno di studiare l'impatto di quanto accaduto (oltre che di ricostruire quanto accaduto), per decenni. Per usare un'idea ben radicata nelle scienze sociali, la pandemia di Covid19 è una discontinuità nella nostra storia. Cosa possiamo dire delle conseguenze di questa crisi sulle società, e in particolare sulla coesione sociale? Anche se è chiaramente troppo presto per rispondere a questa domanda, possiamo cercare di caratterizzare queste conseguenze secondo una triplice visione "standard" che gli scienziati sociali spesso adottano, distinguendo tra conseguenze a livello macro, meso e micro.

A livello macro, è probabile che le società siano modellate dalle conseguenze economiche e dalle reazioni politiche alla crisi, in particolare per quanto riguarda la loro apertura e interconnessione. Covid19 ha colpito in un periodo di sviluppo economico disomogeneo. Il contraccolpo contro la globalizzazione economica e politica e l'ascesa del sovranismo come risposta all'incertezza percepita erano presenti prima della crisi. È quindi facile immaginare che, senza cambiamenti e interventi espliciti, la discontinuità di Covid sia destinata ad accelerare la spinta ad avere società più aperte e interconnesse, con reazioni politiche nazionaliste, se non localiste. Livelli più alti di sovranità all'interno delle società potrebbero diventare una sfida, più probabilmente un rischio, per la coesione sociale nel mondo intero. Questo è ancora più importante per l'Europa, dove l'UE è idealmente legata all'idea di una "unione ancora più stretta". Non è un caso che responsabili politici come Angela Merkel ed Emmanuel Macron abbiano spinto insieme per mosse senza precedenti che cambiano il funzionamento economico dell'UE al fine di difendere, almeno all'interno dell'unione, l'apertura e l'interconnessione della società.

Se guardiamo al mesolivello, anche le reti sociali e familiari saranno modellate dalla crisi, soprattutto in considerazione del fatto che Covid19 si diffonde attraverso stretti contatti, molti dei quali sono avvenuti all'interno della famiglia, o di altri contesti residenziali, così come sul lavoro. L'allontanamento fisico, con la riduzione della forza dei legami di rete, è stato ampiamente utilizzato come risposta politica. La presenza di forti legami familiari, tra cui la coabitazione e i contatti tra generazioni, è stata ipotizzata come un importante fattore di rischio per la diffusione di Covid. I forti legami di rete si sono spostati nel mondo digitale, per chi se lo poteva permettere, cioè per chi non si trova dalla parte sbagliata del digital divide. Di conseguenza, la discontinuità di Covid19 rischia di diventare una spinta cruciale verso la digitalizzazione delle reti sociali e familiari: i legami digitali diventeranno legami sociali in modo irreversibile.

A livello micro, ovvero se guardiamo ai singoli individui, gli impatti saranno probabilmente modellati dalla crisi in modi diversi a seconda della loro età e del loro status socio-economico (così come del loro luogo di residenza). Mentre gli individui più anziani hanno subito il peso maggiore del virus nelle aree più colpite, i bambini e i giovani hanno subito conseguenze sociali (attraverso la chiusura fisica di scuole e università) ed economiche anche nelle aree meno colpite dalla crisi sanitaria. Ogni individuo che è deceduto a causa della pandemia ha lasciato un certo numero di familiari in lutto. Inoltre, le conseguenze negative della crisi sono state meno tamponate dalle persone svantaggiate a tutte le età. Come discontinuità, la pandemia cambierà le traiettorie degli individui in modi che dovranno essere studiati per anni e che probabilmente cambieranno l'atteggiamento nei confronti del rischio e delle altre generazioni.

Le potenziali conseguenze sociali della crisi di Covid19 a livello di società, reti e individui saranno probabilmente negative, tranne forse per la spinta alla digitalizzazione della vita. Gli impatti negativi potrebbero essere più importanti per le società, le famiglie e gli individui più fragili. Per queste ragioni, i responsabili politici e i principali stakeholder, compresi i leader aziendali, devono intervenire, utilizzando le migliori prove disponibili, per limitare o, si spera, annullare la minaccia alla coesione sociale che la pandemia costituisce.

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