Politica monetaria, il fattore tempo
OPINIONI |

Politica monetaria, il fattore tempo

ANGELO PORTA, SENIOR PROFESSOR DELLA BOCCONI E AUTORE DI L'UNIONE ECONOMICA E MONETARIA (UBE) SOTTOLINEA LA NECESSITA' DI AGIRE E DI FARLO TEMPESTIVAMENTE. PREMETTENDO IL FATTORE SOCIALE A QUELLO ECONOMICO

di Angelo Porta, Senior Professor nel Dipartimento di Economia e Senior Fellow del Centro BAFFI CAREFIN

La pandemia che ha cambiato radicalmente le nostre vite negli ultimi due mesi ha avuto un forte impatto anche sulla politica monetaria della BCE e sta ponendo sfide che i banchieri centrali e la comunità scientifica degli economisti hanno appena cominciato ad affrontare.
Le stime sull’andamento dell’economia a livello globale sono aggiornate al ribasso di giorno in giorno. Non mi azzardo a dare nessun numero che rischierebbe di essere rapidamente smentito. Certamente stiamo andando incontro ad una recessione globale che nei prossimi mesi assumerà proporzioni che non abbiamo mai conosciuto in questo secolo. Se non saremo in grado di assumere presto provvedimenti di adeguata portata, vi è il concreto rischio che si ripetano le tragedie economiche che nel secolo scorso hanno fatto seguito al primo e al secondo conflitto mondiale. 

Come può rispondere la politica monetaria all’imponente sfida che si prospetta? Le misure che, dopo le prime incertezze, la BCE ha messo in campo, sono   rilevanti. Solo alcune cifre, giusto per dare un’idea delle grandezze in gioco. La BCE, attraverso le banche centrali nazionali, detiene oggi circa 2.500 miliardi di euro di attività emesse da istituzioni dell’eurozona. A fine marzo Christine Lagarde ha annunciato il varo di un piano di acquisto di titoli pubblici che dovrebbe ammontare a circa 1.000 miliardi e che sta prendendo forma con acquisti mensili di dimensioni notevoli che si stanno aggiungendo a quelli già deliberati al termine della gestione Draghi. 

Trascuro le altre misure, di dimensioni molto importanti, e passo ad un punto cruciale.  Basterà un intervento delle proporzioni che sono state messe in campo?  La mia opinione è che la BCE debba tenersi pronta per intervenire, qualora fosse necessario, con altri acquisti di titoli, auspicabilmente per un breve periodo, nell’eventualità di squilibri che potrebbero manifestarsi nei prossimi mesi nei mercati finanziari utilizzando, in particolare, uno strumento che ha a disposizione (mi riferisco alle cosiddette OMT, Outright Monetary Transaction) introdotte dopo il discorso tenuto da Mario Draghi nel luglio 2012 quando, nel pieno della crisi dei debiti sovrani, pronunciò la fatidica frase “whatever it takes”. Ma è importante che questi fondi affluiscono al sistema economico nel più rapido tempo possibile. Ho molte perplessità sul fatto che questa rapidità si possa manifestare in un paese come il nostro, dove tutto si muove con estrema lentezza. Non so bene come si possa intervenire. Ma pensiamoci. Il primo problema è evitare che la gente muoia di fame!

L’espansione monetaria dovrà necessariamente essere affiancata e coordinata con massicci interventi dell’Unione europea che per fortuna, giorno dopo giorno, stanno iniziando a prendere forma. È prematuro esprimersi su questa materia prima della conclusione del Consiglio europeo previsto per giovedì prossimo.  Il pacchetto di interventi che deciderà l’Unione richiederà comunque tempi medio-lunghi per essere implementato. Ribadisco che in Italia c’è la necessità di un intervento che si realizzi molto presto per evitare una catastrofe economica e sociale (sarebbe forse meglio invertire i termini e premettere il sociale all’economico). 
 
PS. Il COVID 19 ha avuto un piccolo effetto collaterale anche su di me. Non preoccupatevi: sono un professore in pensione, ma sono chiuso in casa, come del resto tutti noi, da più di cinque settimane e non ho preso il virus. Ho solo scritto un libro per i tipi di Università Bocconi Editore che ha per titolo L’Unione economica e monetaria. Come e perché l’Europa è arrivata fin qui e quali sono là prospettive. Il libro è uscito a febbraio subito prima dell’inizio lockdown. Lo scoppio della pandemia non ha però reso il libro obsoleto. Cito solo due aspetti. Il libro segue un approccio storico: credo che per capire quello che ci aspetta i modelli teorici finora utilizzati dovranno essere profondamente cambiati, anche tenendo conto degli avvenimenti del secolo scorso che nel mio libro sono analizzati. Il libro considera inoltre anche vari aspetti tecnici necessari per capire i meccanismi della politica monetaria attuale e futura. Ho scritto questa parte del libro pensando soprattutto agli studenti, ai quali ho insegnato economia monetaria per quasi cinquant’anni, e a un pubblico di non esperti e ho cercato di usare un linguaggio accessibile, pur senza rinunciare al rigore su alcune questioni di fondo troppo spesso banalizzate nei dibattiti in tema di politica monetaria.
Il libro è in vendita sui principali bookstore online e su www.egeaonline.it.

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