Gianfranco, al lavoro al Ministero della Salute per battere il Covid19
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Gianfranco, al lavoro al Ministero della Salute per battere il Covid19

DIRIGENTE PRESSO L'UFFICIO DI GABINETTO, L'ALUMNUS DELL'EMMAP6 PASQUADIBISCEGLIE SPIEGA LA NECESSITA' DI COMBINARE DECISIONI TEMPESTIVE E INCISIVE CON MISURE PROPORZIONALI RISPETTO AL QUADRO EPIDEMIOLOGICO, IN CONTINUA EVOLUZIONE

Alcuni alumni del master in economia e management delle amministrazioni pubbliche (Emmap) di SDA Bocconi sono stati coinvolti nella gestione della crisi in corso. Raffaella Saporito, docente del master, attraverso il suo blog #valorepubblico sulla piattaforma SDA Bocconi Insight ha dato voce ad alcuni di essi. Oggi pubblichiamo la sua intervista a Gianfranco Pasquadibisceglie, dirigente presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministero della Salute.

A guardare dentro la sua storia professionale, non stupisce che la mediazione sia una competenza acquisita per Gianfranco. La gavetta da segretario comunale, poi l’esperienza in Presidenza del Consiglio dei Ministri, fino agli Uffici di Gabinetto, per loro natura luogo di mediazione tra le richieste della politica e le valutazioni di fattibilità della tecnica. Tema spinoso di questa crisi.
 
La complessa governance contro il Covid19

Raggiungo Gianfranco al telefono, la mattina presto. “Dammi un minuto, scendo dal treno” Treno? Dove stai andando? “Roma Nord, vado a Vitorchiano, sede della Protezione Civile, dove si trova il Comitato operativo nazionale”. Dal 31 gennaio, infatti, è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale e il coordinamento della crisi è stato affidato alla Protezione Civile. “Il sistema di governance della crisi è complesso e si è modificato nel corso delle settimane. L’allerta da noi è cominciata a metà gennaio e il 22 gennaio il ministro ha istituito una task force attiva 24 ore su 24  composta dal segretariato generale, consigliere diplomatico, dalle DG prevenzione sanitaria, DG Programmazione sanitaria, DG Professioni sanitarie e DG Personale, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, AIFA, AGENAS, ma anche la Difesa, l’ENAC per il traffico aereo e così via”. Poi il pallino è passato alla Protezione Civile, che fa riferimento a Palazzo Chigi. “Ma ha acquistato un ruolo sempre più cruciale il Comitato tecnico scientifico, interlocutore quotidiano di tutte le decisioni prese in questi giorni”.
 
Definire le regole in tempo di emergenza

Governance a parte, di cosa vi state occupando quotidianamente lato Ministero della Salute? “Sono due le attività prevalenti. Il coordinamento del territorio e la definizione delle regole. Dalla gestione dei rimpatri alle indicazioni operative per le azioni di sorveglianza. Ad esempio, in questa fase stiamo lavorando sul dimensionamento del fabbisogno e approvvigionamento dei dispositivi medici per ampliare la capacità di risposta sul territorio. L’altro pezzo è la funzione normativa: tutti i Dpcm nascono qui, proprio per la loro vocazione sanitaria.” Tutti? Anche quello sulle scuole chiuse ovunque? “Anche quello sulle scuole, anche se quest'ultimo ha avuto una genesi repentina rispetto ai precedenti provvedimenti. Ma mi sento di dire che è l’eccezione rispetto ad una regola di lavoro che ci siamo dati”.
 
Dare risposte concrete e mettere in campo tutto quello che serve per superare l’emergenza

Ti saresti mai aspettato di trovarti nella gestione di una crisi simile? “Non è la prima emergenza sanitaria che ci troviamo a fronteggiare, non dimentichiamo il virus H5N1, anche se di altra portata. Allora avevo un ruolo più operativo, mi occupavo dell’approvvigionamento dei farmaci. Oggi è chiaramente molto diverso e personalmente sono coinvolto più direttamente. Gestire questa crisi significa prima di tutto combinare l’esigenza di prendere decisioni tempestive e incisive, con la necessità di individuare misure proporzionali rispetto al quadro epidemiologico, in continua evoluzione. Non dimentichiamo che misure non proporzionate possono provocare danni di natura economica o limitare la libertà delle persone; inoltre, le misure dovrebbero essere in linea con le raccomandazioni degli organismi internazionali OMS ed ECDC. Questa è la nostra rotta ora”.
Che storia racconteremo di questa crisi? “La storia di un sistema istituzionale affidabile, vicino alle esigenze dei cittadini, capace di dare risposte concrete e di mettere in campo quello che serve per superare l’emergenza”.
 

di Raffaella Saporito

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