Il distance learning dal punto di vista degli studenti
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Il distance learning dal punto di vista degli studenti

DIDATTICA SINCRONA, ASINCRONA, SYLLABUS: ALCUNI STUDENTI DELLA BOCCONI RACCONTANO LA LORO ESPERIENZA CON LE LEZIONI ONLINE CHE L'UNIVERSITA' HA RAPIDAMENTE MESSO IN PIEDI PER FAR FRONTE ALL'EMERGENZA

Alessandro Allò, di Crotone, 1° anno Cleam: “Sto seguendo da casa il corso di Macroeconomia della prof. Maria Giovanna Bosco”, racconta Alessandro, “grazie alla sua preparazione sembra quasi di essere in aula, con la possibilità di intervenire e fare domande. Sinceramente anche le dinamiche interne alla classe mi sembrano le stesse delle lezioni in modalità tradizionale. Il fatto poi di caricare online le lezioni e di potervi accedere liberamente consente di calibrare meglio gli impegni di studio e quelli personali”.

Abel Poghosyan viene dall’Armenia, è iscritto al MSc in Economic and Social Sciences e vive nella residenza universitaria Castiglioni. “Il distance learning ti consente di essere padrone del tuo tempo: di non perdere le lezioni ma organizzare le tue giornate come desideri. Non solo la giornata, ma anche la lezione può essere vissuta con i propri tempi perché esiste la possibilità di tornare indietro e riascoltare un concetto che non si è ben capito e di non perdersi niente di importante”.

Barbara Giorgi, di Brescia, 2° anno Biem: “In questo momento sono quattro i corsi che sto frequentando da casa in distance learning”, spiega Barbara. “Accounting, Corporate finance, European economics policies, International macroeconomics. Devo dire che l’Università si è organizzata molto bene in questa emergenza e le lezioni per quanto riguarda i contenuti sono assolutamente complete, sia nella parte teorica sia in quella pratica, in particolare gli esercizi. L’abitudine di noi studenti a comunicare su internet aiuta a vincere la timidezza e a intervenire più spesso di quanto si faccia nell’aula tradizionale”.

Federico Malerba, di Milano, 2° anno Biem: “Il prof. Serrano Velarde nel corso di Corporate finance ha dimostrato grande flessibilità”, dice Federico, “sia svolgendo lezioni live sia caricando poi i contenuti video su BlackBoard. Questo consente interazione nella prima modalità e di potersi vedere le lezioni quando si desidera nella seconda, con il docente sempre disponibile a rispondere via mail a eventuali dubbi. Io e alcuni colleghi siamo in contatto costante tra di noi su WhatsApp e inoltre abbiamo creato un gruppo di studio che si trova a casa mia e che permette di ricreare, seppur in piccolo, il senso di classe”.

Pietro Paolo Bianco, di Bari, 1° anno Cleam: “Sono appena tornato a Milano, dove riesco a concentrarmi maggiormente sullo studio”, racconta lo studente. “In questa mia prima, breve esperienza con il distance learning mi sono trovato molto bene con Macroeconomia, dove il prof. Panunzi si è dimostrato molto disponibile caricando i video online e rispondendo a eventuali nostre domande, sia in Computer science. Anzi, in questo secondo caso la modalità online è particolarmente adatta, ti consente di riascoltare più volte concetti complessi che magari in aula ti sfuggono”.

Tereza Boynova, viene dallo Zimbabwe, iscritta al Bachelor in International Economics and Management, vive nella residenza universitaria Castiglioni e in questi giorni sta seguendo 5 corsi in distance learning: Accounting and Financial Statement Analysis, International Macroeconomics, European Economic Policy, Corporate Finance e Italiano. “L’e-learning è stata proprio una bella scoperta, ci sta aiutando in questo periodo a non sconvolgere la nostra quotidianità e a continuare a vivere la nostra vita di studenti”, racconta. “La piattaforma di Blackboard funziona bene e simula la realtà della classe in diversi aspetti, è possibile alzare la mano e fare delle domande, come in una normale lezione, e anche quando i docenti trasmettono la loro lezione live, viene registrata ed è possibile riguardarla. I docenti inoltre si stanno rivelando molto disponibili e reattivi rispetto alle nostre esigenze”.

Francesco Citti, di Viareggio, Cleam 2° anno: “Quello che mi manca della tradizionale lezione in aula sono il contatto, la discussione, che costituiscono un’esperienza impagabile. Per il resto, considerata anche la poca esperienza specifica, sia nostra che dei docenti, devo dire che l’Università ha risposto bene a questa emergenza e che la distance learning funziona”, dice Francesco Citti, che ha deciso di rimanere a Milano, nella sua stanza della residenza universitaria. “In particolare ho apprezzato quanto sta facendo la prof. Rosanna Tarricone nel corso di pubblica amministrazione”, continua Francesco, “che, dopo aver messo online i video delle sue lezioni, ci invita a inviarle i nostri dubbi, domande e osservazioni e poi lei realizza altri video in cui risponde. Un modo molto comodo e funzionale per fronteggiare questa situazione”.

Gabriele Pulizzi, di Marsala, Clef 2° anno: “Sono tornato in Sicilia perché la didattica online dell’Università mi permette di seguire comodamente le lezioni anche da qui”, dice Gabriele, “in particolare quelle del prof. Andrea Beltratti sul Mercato mobiliare e quelle del prof. Giorgio Venturini sul Bilancio. Hanno adottato due metodi differenti: Beltratti trasmette delle live, quindi con maggiore interattività, che poi però si possono seguire anche in altri momenti in registrata. Venturini invece carica dei video e poi organizza delle videochat in cui risponde alle nostre domande”, continua lo studente. “Sono metodi entrambi efficaci ma personalmente gradirei un ricorso più frequente alle live e soprattutto che si potesse prevedere una sorta di programma dove vengono calendarizzate le varie attività”.

Maria Roberti, studentessa di Giurisprudenza, sta seguendo le lezioni da casa, a Milano. “Nonostante sia stato tutto molto inaspettato l’università si è organizzata in modo tempestivo e ad oggi sto seguendo 5 corsi in distance learning: Diritto Costituzionale, Diritto Romano, Microeconomia, Macroeconomia e Lingua Russa (che sto seguendo come corso extracurricolare). Il vantaggio dell’e-learning, oltre a tenerci impegnati in un momento particolare come questo, è la flessibilità: consente a tutti di seguire le lezioni nel momento della giornata in cui si sentono più produttivi, chi la mattina, chi la sera.”

di Davide Ripamonti

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