Quando la politica fiscale fa male alla salute
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Quando la politica fiscale fa male alla salute

L'IMPATTO C'E' E SI VEDE NEL TASSO DI MORTALITA' E DI SUICIDIO. E LE CONSEGUENZE SONO VISIBILI SIA CHE CI SIANO PERIODI DI FISCAL STIMULUS O DI AUSTERITY

di Veronica Toffolutti, academic fellow presso il Dipartimento di scienze sociali e politiche

Molti paesi, per fronteggiare la recessione, hanno implementato misure di austerità aumentando la tassazione e/o riducendo la spesa sociale. Questo in generale ha generato una riduzione dei consumi che ha provocato una diminuzione del prodotto interno lordo. Tuttavia, finora l’evidenza empirica riguardante i potenziali effetti sulla salute era quasi del tutto mancante, nonostante molti ricercatori e policy maker, tra cui il precedente direttore del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss-Kahn, avessero espresso il loro interesse dichiarando che «Le conseguenze delle politiche di austerità in termini di vite umane potrebbero dar luogo ad una vera tragedia».
Nello studio Does austerity really kill? pubblicato assieme a Marc Suhrcke (Centre for Health Economics, Università di York e Luxembourg Institute of Socio-Economic Research ) su Economics & Human Biology esaminiamo, attraverso dati provenienti da 28 paesi dell’Unione Europea per il periodo 1991-2013, l’associazione tra politiche fiscali (austerità o fiscal stimulus) e salute, usando come indicatori di sintesi della salute sette tassi di mortalità specifica per causa e il tasso di mortalità totale. In particolare, distinguiamo l’effetto delle politiche fiscali da quello delle fluttuazioni economiche, quali ad esempio periodi di boom o di crisi.
I risultati sono alquanto complessi, in quanto confermano solo in parte le ipotesi precedentemente avanzate. In primo luogo, regimi caratterizzati da austerità sono associati ad un aumento del tasso totale di mortalità e di quella legata al suicidio, al tempo stesso però anche i periodi di fiscal stimulus sono caratterizzati da un aumento di mortalità specifica, in particolare quella legata a incidenti stradali e quella legata a cirrosi o patologie epatiche croniche.

In secondo luogo, il nostro lavoro corrobora i precedenti risultati riguardanti l’associazione tra fluttuazioni economiche e mortalità, difatti con l’eccezione dei suicidi, la maggioranza dei tassi di mortalità tendono a diminuire all’aumentare del tasso di disoccupazione, compensando in tal modo gli effetti negativi delle politiche fiscali. I suicidi, però, sono un caso a sé stante, in quanto aumentano sia all’aumentare del tasso di disoccupazione che con l’introduzione di politiche fiscali.
Vari sono i meccanismi che possono spiegare la correlazione positiva tra misure di austerità e mortalità. Per esempio, le misure di austerità potrebbero aumentare lo stress per trovare un nuovo lavoro, quindi influenzando la salute psicologica degli individui, aumentando il loro rischio di suicidio. Inoltre, durante periodi di austerità il potere di acquisto degli individui tende a diminuire sia per l’aumento della tassazione sia per la minore protezione sociale, la quale tende ad essere associata ad un deterioramento dei servizi pubblici, quali ad esempio lo screening per malattie infettive.
In conclusione, le politiche fiscali hanno un impatto sulla salute, ma per ora stiamo solo iniziando a capire come le future ricerche siano necessarie per capire il fenomeno con maggiore dettaglio.
 

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