Dove il destino delle bambine dipende dal prezzo dell'oro
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Dove il destino delle bambine dipende dal prezzo dell'oro

IN INDIA, DOVE LA TRADIZIONE DELLA DOTE, ANCHE SE PROIBITA PER LEGGE, INCIDE COME UN'IMPOSTA SULLA FAMIGLIA DELLE RAGAZZE PARI A 4/8 VOLTE IL REDDITO ANNUO, LA NASCITA E LA SOPRAVVIVENZA DELLE BAMBINE SONO DIRETTAMENTE LEGATE ALLA FLUTTUAZIONE INTERNAZIONALE DEL COSTO DEL METALLO GIALLO

di Selim Gulesci, assistant professor presso il Dipartimento di economia

La dote, ovvero il trasferimento di ricchezza della famiglia della sposa in occasione del matrimonio di una figlia, è un’antica tradizione che risale almeno al 200 a.c. Mentre questa tradizione è praticamente scomparsa con la modernizzazione nella maggior parte del mondo, essa persiste nell’India contemporanea ed è diventata sempre più comune in Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka. Mentre, in origine, i pagamenti della dote fungevano da lascito pre-mortem alle figlie, garantendo loro una protezione finanziaria post-matrimoniale, i diritti di proprietà sulla dote sono ora spesso confiscati dallo sposo o dai suoi genitori piuttosto che trattenuti dalla sposa. La dote si traduce in un’imposta considerevole sulle famiglie delle ragazze, spesso stimata in 4-8 volte il reddito familiare annuo. Così, le famiglie spesso iniziano a risparmiare per la dote non appena nasce una figlia.
Ricerche precedenti hanno sostenuto che i costi della dote contribuiscono al fenomeno per cui i genitori indiani preferiscono avere figli piuttosto che figlie, ma senza portare prove sistematiche. Poiché la dote è formalmente proibita in India dal 1961, non sono disponibili serie storiche di dati sulla dote e questo rende difficile analizzarla. Anche se avessimo dati sulle transazioni effettive, potrebbe essere difficile distinguere tra variazioni del costo della dote ed effetti delle preferenze o degli atteggiamenti della famiglia.

In collaborazione con Sonia Bhalotra (Essex University) e Abhishek Chakravarty (Manchester University) abbiamo fatto leva sulla variazione dell’onere finanziario della dote dovuta alla variazione dei prezzi dell’oro sul mercato mondiale. L’oro, tipicamente sotto forma di gioielli, è parte integrante della dote in India e poiché l’India importa più del 90% del suo oro, le fluttuazioni del prezzo internazionale si traducono in fluttuazioni nel costo della dote.
Abbiamo combinato i dati mensili sui prezzi internazionali dell’oro nel periodo 1972-2005 con i dati mensili delle coorti di nascita, che includono misure di sopravvivenza dei bambini e delle bambine. Utilizzando questo ampio insieme di dati con più di 100mila osservazioni, abbiamo scoperto che, nei mesi di inflazione del prezzo dell’oro, le probabilità che una bambina sopravviva fino a un mese dopo la nascita sono significativamente più basse. È importante notare che tali probabilità sono statisticamente molto diverse dalle possibilità di sopravvivenza dei ragazzi. In realtà, l’inflazione del prezzo dell’oro sembra migliorare le possibilità di sopravvivenza dei ragazzi. Abbiamo anche scoperto che le femmine nate in mesi in cui il prezzo dell’oro stava aumentando e che sopravvivono fino all’età adulta sono più basse. Questo si collega con le privazioni nutrizionali imposte dai genitori, essendo ben noto in letteratura che la privazione nutrizionale nei primi anni di vita si traduce in una minore statura in età adulta.
Abbiamo distinto i risultati per i bambini nati dopo il 1985, dal momento che l’ecografia si è ampiamente diffusa in tutta l’India dopo la metà degli anni 1980 e ricerche precedenti hanno dimostrato che i genitori hanno modificato la loro strategia, passando dalla trascuratezza per le femmine dopo la nascita all’aborto. Per queste coorti abbiamo scoperto che l’aumento del prezzo dell’oro durante la gravidanza è associato a un calo della probabilità che nasca una femmina piuttosto che un maschio.

Così, in un modo o nell’altro, i genitori sembrano reagire agli aumenti del prezzo dell’oro attivandosi per ridurre le possibilità di sopravvivenza delle femmine. Una serie di test ha confermato questi risultati e la nostra interpretazione che essi siano collegati ai costi della dote.
Nel complesso, la nostra ricerca costituisce la prima prova che l’onere finanziario della dote contribuisce alla riduzione della quota di ragazze nella popolazione, derivante da feticidio o abbandono neonatale.
 
 

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