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Tecnologia Vs Umanita'

IL VOLUME DI GERD LEONHARD CHE ESPLORA I CAMBIAMENTI ESPONENZIALI CHE STANNO SOMMERGENDO LA NOSTRA SOCIETA'. UN INVITO A UNA PAUSA DI RIFLESSIONE PRIMA CHE IL VORTICE MAGICO DELLA TECNOLOGIA CI TRAVOLGA, RENDENDOCI DI FATTO MENO (E NON PIU') UMANI

Stiamo vivendo nel periodo a più alto tasso di innovazione di tutta la storia dell’umanità. Siamo nel mezzo di una rivoluzione tecnologica in cui l’innovazione e la scienza offrono opportunità mai viste prima. Nel Jurassic Park di Big Tech, intelligenza artificiale, cognitive computing, singolarità, obesità digitale, cibo stampato, internet delle cose, decreteranno la morte della privacy, la fine del lavoro-come-lo-conosciamo e una longevità destinata a estendersi. Lo scontro fra tecnologia e umanità è alle porte. Quali valori morali siamo pronti a difendere, prima che cambi per sempre il significato stesso di “essere umani”? Come possiamo abbracciare la tecnologia senza divenire noi stessi tecnologia?
 
Partendo da un resoconto di questo futuro ormai prossimo, Tecnologia Vs Umanità (Egea 2019, 224 pagg., 24 euro) esplora le sfide che abbiamo davanti e stila una sorta di manifesto, un invito a una pausa di riflessione “prima che il vortice magico della tecnologia ci travolga, rendendoci di fatto meno (e non più) umani. È il momento giusto per ricordare che non ci imbattiamo nel futuro: piuttosto, siamo noi a crearlo ogni giorno, e dunque saremo ritenuti responsabili per le decisioni che prendiamo in questo preciso istante”, spiega Gerd Leonhard.
 
L’augurio dell’autore è che questo libro contribuisca a dar vita a un dibattito globale sulle finalità e sull’etica della tecnologia (oltre che sull’etica di quanti la producono e la diffondono).
Il pericolo è che se non dedichiamo tempo e risorse agli androritmi (quelle peculiarità che ci caratterizzano in quanto esseri umani) come invece facciamo per gli algoritmi, non solo la tecnologia finirà per gestire le nostre esistenze, ma saremo anche costretti, raggirati o altrimenti indotti a diventare noi stessi tecnologia, «strumenti dei nostri strumenti». Potremmo diventare completamente inutili senza la tecnologia: lenti, incompleti, ottusi, dequalificati, pigri e obesi.
 
Se vogliamo salvaguardare ciò che ci rende veramente felici e non solo ciò che ci rende efficienti, dobbiamo agire finché abbiamo ancora margine di manovra. Il momento è adesso. Dobbiamo cominciare a chiederci «perché», «chi» e «quando», invece che limitarci semplicemente a «se» e «come». Dobbiamo interrogarci sulle finalità, non soltanto sui profitti. Dobbiamo interpellare con sempre maggiore insistenza i leader del settore e in particolare gli esperti di tecnologia e le aziende che a questi si rivolgono.
 
Dobbiamo costringerli ad abbracciare una visione più olistica, a considerare le implicazioni buone e meno buone di ciò che propongono. La proposta di Leonhard è quella di definire alcune regole di base per l’imminente era delle macchine, determinando quali tecnologie, se applicate, favoriranno molto probabilmente la prosperità umana (e andrebbero quindi perseguite) e quali no. Occorrerà che le regole di base siano decisive e tuttavia sufficientemente flessibili da non ostacolare il progresso. Un compito impegnativo, naturalmente, ma inevitabile.
 
Gerd Leonhard è pensatore visionario inserito da Wired Magazine tra le cento persone più influenti in Europa già nel 2015. Si definisce «futurist». Pensatore, speaker e autore, è famoso per lo stile incisivo e provocatorio ma stimolante, umoristico e motivante delle sue presentazioni. Oratore molto richiesto, dal 2004 ha animato quasi duemila eventi in oltre sessanta Paesi, per clienti come Google, Sony, UBS, Mastercard, Unilever, WWF, The Guardian e The Financial Times, fino alla Commissione europea.
 
Valerio De Molli è Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti.
 
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di Gabriella Grillo

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