Isabella Mastrodicasa, a caccia di talenti italiani per il cinema americano
L'ALUMNA BOCCONI ALLA CONQUISTA DI HOLLYWOOD PER REALIZZARE UN SOGNO DI BAMBINATutto è cominciato quando aveva 9 anni, da un viaggio negli Stati Uniti per ammirarne alcuni dei luoghi simbolo, dal Grand Canyon a Las Vegas e Hollywood, con i suoi imponenti studi cinematografici. E proprio il cinema, con le sue suggestioni, è stato il motivo per il quale Isabella Mastrodicasa, 30 anni, di Viterbo, laureata in Giurisprudenza, oggi Film & Tv coordinator a Heroes and Villains Entertainment, ha deciso che un giorno sarebbe tornata a Los Angeles, per restarci. “A 18 anni ho lasciato la mia tranquilla vita di provincia per venire a Milano, una realtà cosmopolita per me completamente nuova”, racconta Isabella. “Gli anni in Bocconi sono stati i più formativi, mi sono appassionata di diritto penale e poi di proprietà intellettuale. Il modello era mia sorella, avvocato penalista, ma cercavo una strada che esaltasse la mia creatività, la mia passione per le arti. A 26 anni sono quindi partita per Los Angeles”.
Seguono un programma in Business and management of entertainment a Ucla, un posto da assistente a Verve-Talent & Literary agency, l’incontro fortuito con il produttore Frank Marshall e l’assunzione alla Kennedy Marshall Company. “Il mio ruolo era quello di analizzare i progetti che ci venivano mandati dalle agenzie di Hollywood e filtrarli, per sottoporre a Frank solo quelli per cui valesse la pena investire. Uno dei momenti più emozionanti è stato quando abbiamo lavorato per Finding Oscar, il documentario prodotto da Steven Spielberg sulla strage di Dos Erres, in Guatemala nel 1982. Abbiamo dovuto svolgere un incredibile lavoro di ricerca e documentazione”. Da circa due anni Isabella si occupa di produzione e management in Heroes and Villains Entertainment: “Da un lato cerco proprietà intellettuali italiane ed europee con appeal internazionale, dall’altro seguo l’attività di gestione delle carriere di registi e sceneggiatori, dei loro contratti e della scelta dei progetti, con focus particolare su format, sceneggiatori e registi italiani”.
di Davide Ripamonti